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Maignan, il Giudice impone partita a porte chiuse: Udinese pronta a collaborare

Pubblicato: 23/01/2024 14:18

In un recente episodio che ha scosso il mondo del calcio, il Giudice Sportivo ha preso una decisione significativa a seguito di episodi di discriminazione razziale verificatisi durante una partita, specificatamente contro il giocatore Maignan. Questi eventi hanno causato non solo interruzioni della partita ma hanno anche sollevato questioni critiche sulla condotta dei tifosi e la responsabilità delle squadre.
Durante la gara, sono stati segnalati ripetuti atti di discriminazione razziale, che hanno portato alla realizzazione di due annunci al pubblico tramite altoparlante e alla sospensione temporanea del gioco, prima per un minuto e poi per circa cinque minuti. Questi episodi hanno attivato il protocollo procedurale per situazioni di discriminazione, come previsto dalle norme federali.

Il Giudice Sportivo ha evidenziato che, nonostante gli annunci al pubblico, non c’è stata una chiara manifestazione di dissociazione da parte dei restanti sostenitori riguardo a questi comportamenti intollerabili.
D’altra parte, è stato riconosciuto il comportamento proattivo dell’Udinese, che ha mostrato disponibilità a collaborare nell’individuazione dei responsabili degli atti discriminatori. Questa risposta tempestiva e collaborativa ha influito sulla decisione del Giudice Sportivo.

La decisione: una partita a porte chiuse


In base alla gravità degli eventi e alla risposta dell’Udinese, il Giudice Sportivo ha deciso di applicare la sanzione minima prevista dall’articolo 28, comma 4, del Codice di Giustizia Sportiva (CGS). Questa sanzione implica che l’Udinese dovrà disputare una partita a porte chiuse, una decisione che sottolinea l’importanza di affrontare seriamente questioni di discriminazione, pur riconoscendo gli sforzi della società per contrastare tali comportamenti.


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Ultimo Aggiornamento: 23/01/2024 14:24