
Fermato dalla polizia per un controllo Gabriele Rubini, in arte chef Rubio, sarebbe stato trovato in possesso di una tanica in plastica con dentro cinque litri di una sostanza compatibile con sangue animale.
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Secondo quanto si apprende Rubini, portato in commissariato, avrebbe dichiarato di essere diretto al sit-in davanti alla Farnesina dove, più tardi, alcuni partecipanti hanno tentato di imbrattare di rosso la bandiera di Israele.
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Cosa è successo
“Richiamiamo a gran voce le sorelle e i fratelli della Causa Palestinese per la Giornata della Memoria: è nostra intenzione smascherare tutte le incoerenze e le ipocrisie di un sistema colluso che impiega due pesi e due misure…”. Di @GhitaIacono ??✌? https://t.co/gjbUqooeOu pic.twitter.com/kjzEAFGnY9
— Rubio ? (@rubio_chef) January 26, 2024
Chef Rubio, ascoltato in commissariato dagli agenti del distretto Prenestino, ha raccontato di essere diretto alla manifestazione organizzata da Potere al Popolo contro la censura alle bandiere e ai simboli della Palestina in programma al ministero degli Affari Esteri, cui avrebbe preso parte per contestare un “asserito” atto di censura di cui sarebbe stato vittima per la sua partecipazione a un programma televisivo argentino.
Nell’evento di oggi, infatti, Potere al Popolo, insieme a Cambiare Rotta e Opposizione Studentesca d’Alternativa, avevano dato appuntamento per denunciare la censura da parte del ministero degli esteri dei contenuti video di un’iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura di Cordoba con la partecipazione fatta proprio da Chef Rubio con una maglia con i colori della bandiera palestinese.
I manifestanti durante il sit-in hanno esibito striscioni con scritto: “Stato italiano servo dello Stato d’Israele e del sionismo”, e “Fermiamo la censura istituzionale. No alla complicità al genocidio. Palestina libera”. Intanto il gruppo Giovani Palestinesi spiega di voler manifestare domani, Giorno della Memoria, nonostante i divieti del Viminale: “Scendiamo in piazza, contro i divieti, perché abbiamo memoria”.