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Pestato a sangue a 22 anni e ridotto in fin di vita. Ora nuova perizia: “Ossa fragili”. Ma la famiglia non ci sta…

Pubblicato: 27/01/2024 11:50

Una perizia che potrebbe ribaltare completamente l’esito del processo in appello a carico di Nicolò Passalacqua, l’aggressore di Davide Ferrerio, il 22enne bolognese che da 17 mesi si trova in stato vegetativo dopo un brutale pestaggio subito a Crotone nell’estate del 2022.
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Secondo quanto riporta il medico legale Francesco Introna, noto alle cronache per essersi occupato di importanti casi di cronaca (Melania Rea, Elisa Claps e Stefano Cucchi), il giovane sarebbe affetto da “osteogenesi imperfetta” (fragilità scheletrica). Circostanza che, a detta dell’esperto, potrebbe aver “avuto un ruolo concausale – scrive il Corriere della Sera riportando uno stralcio del referto – nell’ambito della lesività fratturativa cranica”. Conclusioni che, in buona sostanza, metterebbero in discussione la correlazione tra l’aggressione e il “danno neurologico attuale” riportato dal ragazzo.

Ma la mamma di Davide, Giusy Orlando, non ci sta: “È una vergogna. I problemi ossei non c’entrano nulla con quanto subito”.
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Il terribile pestaggio

Davide Ferrerio fu vittima di uno scambio di persona. Passalacqua pensò che il ragazzo avesse infastidito la minorenne della quale si era invaghito e per questo lo aggredì con pugni e calci al corpo. La condanna per Nicolò è di 20 anni e 4 mesi di reclusione con l’accusa di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione.

Ora, questa nuova perizia potrebbe ora far riaprire far cambiare in Appello l’esito del processo a carico dell’aggressore. Dalla relazione redatta dal medico legale emerge infatti che Ferrerio sarebbe affetto da una fragilità scheletrica che potrebbe aver inciso sulla gravità delle lesioni. “In ragione della relativa modestia del trauma cranico parieto-occipitale destro, – sostiene Introna -è del tutto attendibile che l’entità lesiva possa essere stata favorita da una particolare fragilità del tavolato cranico indotta dall’osteogenesi imperfetta”.

L’avvocato di parte civile Gabriele Bordoni, però, ha depositato per contro una memoria in cui vengono analizzati tutti i frame del video dell’aggressione: “L’imputato sferra dapprima un pugno a martello a Ferrerio, alle spalle, poi lo colpisce con una ginocchiata e un secondo pugno – riassume il legale in base alla consulenza –. La vittima cade al suolo battendo prima i glutei, poi tronco e infine capo: progressione che smorza molto l’impatto, rendendo implausibile che abbia causato le gravissime lesioni rilevate”.

Inoltre, “i sanitari che hanno ora in cura la vittima certificano l’assenza di incidenza della osteogenesi sulla gravità e l’estensione delle fratture che ne hanno determinato le attuali condizioni”. La decisione sull’acquisizione della perizia è attesa a febbraio.

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