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È morto Vittorio Emanuele di Savoia: la vita in esilio, il matrimonio e lo scandalo Hamer

Pubblicato: 03/02/2024 11:21

Questa mattina si è conclusa un’era per la storia d’Italia con la scomparsa di Vittorio Emanuele di Savoia. Nato il 12 febbraio 1937, a meno di due settimane dal compimento del suo 87esimo anniversario, il principe si è spento serenamente a Ginevra, circondato dall’affetto dei suoi cari. La notizia è stata diffusa attraverso una commovente nota dalla Real Casa di Savoia, annunciando la perdita di un personaggio che ha attraversato decenni di storia italiana ed europea, testimone di un’epoca che ha visto l’Italia mutare profondamente.
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Vittorio Emanuele era figlio di Umberto II, l’ultimo Re d’Italia, e di Maria José del Belgio, un retaggio che lo poneva direttamente al crocevia di due importanti case reali europee. La sua vita è stata segnata fin dall’inizio dal destino della sua famiglia: con la proclamazione della Repubblica Italiana nel 1946, seguita da un referendum che sancì la fine della monarchia, la famiglia Savoia fu costretta all’esilio.

Il giovane principe crebbe quindi lontano dalla sua patria, in un contesto che lo vide sempre lottare per una posizione e un riconoscimento che, per le vicende storiche, non avrebbe mai potuto pienamente incarnare. La sua esistenza è stata un lungo viaggio tra la nostalgia di un regno perduto e la realtà di un’esistenza in esilio, prima in Svizzera e poi in altre parti del mondo.

Nonostante le controversie e gli scandali che hanno talvolta offuscato la sua figura, Vittorio Emanuele ha cercato di mantenere vivo il legame con l’Italia, attraverso iniziative culturali e di rappresentanza che hanno cercato di preservare l’eredità della casa di Savoia. Nel 2002, dopo decenni di esilio, gli fu permesso di rientrare in Italia, un evento carico di simbolismo che segnò una parziale riconciliazione con il suo paese natale.

La sua morte segna la fine di un capitolo significativo nella storia italiana, quello di una monarchia che ha governato il paese per quasi un secolo. La sua figura rimane complessa, intrisa di storia, di politica e di personali vicissitudini che riflettono le turbolenze del Novecento italiano.

Mentre si attendono dettagli sulle esequie, il ricordo di Vittorio Emanuele di Savoia sopravvive non solo nei libri di storia ma nelle memorie di coloro che hanno seguito le vicissitudini della sua famiglia, simbolo di un’era conclusasi e di una memoria collettiva che continua a influenzare l’Italia moderna.

Vittorio Emanuele, luci e ombre: il dramma dell’omicidio di Dirk Hamer

Nella notte che divideva il 17 dal 18 agosto del 1978, un colpo di arma da fuoco sparato nell’oscurità vicino all’Isola di Cavallo, situata in Corsica, colpì il giovane tedesco Dirk Hamer, il quale spirò il 7 dicembre dello stesso anno, dopo una lunga sofferenza di quattro mesi. Questo tragico evento segnò un punto di svolta non solo per la famiglia Hamer – composta da due genitori medici e i loro quattro figli – ma anche per il principe Vittorio Emanuele, che si trovava sul suo yacht nelle vicinanze del luogo dell’incidente e venne incriminato per l’omicidio, per poi essere successivamente assolto e dichiarato innocente. Secondo i testimoni il Savoia sparò contro di loro perché alcuni dei ragazzi avevano preso il suo gommone per tornare a riva e questo aveva fatto andare il principe su tutte le furie. Il processo che seguì la morte di Hamer decretò l’innocenza di Vittorio Emanuele ma fu sommerso di polemiche: alla vicenda è ispirata la serie Il Principe su Netflix.

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2024 10:03