Come è morto Vittorio Emanuele di Savoia, che si è spento il 3 febbraio a 86 anni. Il figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, noto come “il re di maggio”, tanto era durata la sua carica prima dell’abolizione della monarchia, era malato da tempo. Gli ultimi anni erano stati molto delicati sotto il profilo della salute, perché segnati dal difficoltoso impianto di due protesi al femore, che lo avevano costretto alla sedia a rotelle.
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Il Corriere della Sera racconta che già a Natale aveva avuto una crisi e che non stava bene, con una febbre alta che non se ne andava. Poi la decisione del ricovero, che Vittorio Emanuele non aveva preso bene, perché avrebbe preferito restare con la moglie, Marina Doria, al suo fianco. Doria ha fatto avanti e indietro dalla residenza in montagna dei Savoia, a Gstaad, fino a Ginevra per accudirlo. Il racconto del figlio, Emanuele Filiberto a Verissimo, su Canale 5.
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Le parole di Emanuele Filiberto di Savoia
Così Emanuele Filiberto di Savoia a Silvia Toffanin. “Mia madre è stata molto affettuosa. Negli anni Settanta i rapporti con i genitori erano un po’ diversi. Io vedo con le mie figlie che è molto diverso perché forse sono più presente; loro lavoravano entrambi all’estero, mamma accompagnava papà. Però ogni volta che eravamo a casa, ogni volta che andavamo in vacanza noi tre erano dei momenti molto belli”.
“Purtroppo papà non camminava più molto bene, però aveva questa forza di carattere che lo spingeva ad andare avanti e provare a fare del suo meglio”. Emanuele Filiberto aveva anche raccontato i problemi di salute avuti dalla madre, che ha superato un cancro all’esofago. “Sono dei genitori molto forti che guardano avanti ed è quello che dà forza anche a te. Mi fa paura vedere l’età che passa, però credo che con i genitori, soprattutto a quell’età, bisogna vivere giorno dopo giorno, senza porsi troppe domande. E spero che il mio giorno dopo giorno con loro possa durare anni dopo anni”.
