Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, che da oltre quattro decenni tiene banco nelle cronache italiane, sembra non conoscere tregua. Pietro Orlandi, fratello della ragazza scomparsa nel 1983, ha recentemente riportato alla luce una pista che porta a Londra, rivelando di aver ricevuto informazioni da una fonte anonima che sostiene di essere stata vicina agli ambienti dei Nar e di aver visto Emanuela in un appartamento gestito dagli Scalabriniani nella capitale britannica.
A “Verissimo” su Canale 5, Pietro Orlandi ha condiviso dettagli inquietanti, tra cui il riferimento a una lettera inviata dal cardinale Ugo Poletti all’ex Segretario di Stato del Regno Unito il 1° febbraio 1993. La lettera, letta in televisione, suggerisce l’importanza vitale che “la signorina Orlandi rimanga viva e in salute”, alimentando ulteriori speculazioni sulla sua sorte e possibile gravidanza all’epoca della scomparsa.
Le dichiarazioni di Orlandi aprono nuovi interrogativi sulla gestione vaticana del caso, soprattutto considerando che la lettera porta l’intestazione del Vicariato di Roma in un periodo in cui Poletti non ricopriva più il ruolo di vicario. Tale dettaglio, secondo Orlandi, potrebbe indicare un tentativo di mascherare la veridicità del documento in caso di pubblico scrutinio.
In aggiunta alle rivelazioni, Pietro Orlandi esprime frustrazione per l’attuale gestione delle indagini da parte del procuratore vaticano Alessandro Diddi e la mancanza di azione da parte delle autorità, nonostante il suo appello a Papa Francesco per un intervento deciso. Orlandi critica apertamente l’opposizione a una commissione parlamentare d’inchiesta, percepita come un ostacolo alla ricerca della verità.
Il caso Orlandi, con le sue molteplici svolte e i continui colpi di scena, rimane uno dei più oscuri e dolorosi misteri italiani. Le recenti dichiarazioni di Pietro Orlandi non solo rinnovano l’attenzione mediatica e pubblica sul caso, ma sollecitano anche una riflessione più ampia sulle dinamiche di potere e sulle zone d’ombra che sembrano circondare la vicenda da decenni. La speranza è che queste nuove informazioni possano finalmente portare a qualche sviluppo concreto nella risoluzione del caso, offrendo giustizia a Emanuela Orlandi e chiarezza a una famiglia che attende risposte da troppo tempo.