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Giovane mamma uccisa in Messico insieme al compagno. Il marito bruciato vivo nel 2013

Pubblicato: 05/02/2024 09:48

Un delitto efferato che torna a sconvolgere il Veneto a distanza di undici anni del primo tragico episodio di sangue. Lei, Pamela Codardini, 35 anni e mamma di due bambini che adorava, è stata uccisa in Messico insieme al compagno.

Una vera e propria esecuzione

La donna era originaria di Favaro Veneto e viveva con Juan Yair, di 29 anni, nella regione delle Valli Centrali dello stato di Oaxaca. Entrambi sono stati vittime di un brutale omicidio a colpi di arma da fuoco all’interno del loro negozio, Mr Green The Smoke Shop, a Ocotlan de Morelos. Una vera e propria esecuzione, avvenuta intorno alle 18.30 del 27 gennaio. A dare l’allarme, i residenti allertati dagli spari che hanno immediatamente chiamato i soccorsi: quando i paramedici sono arrivati sul luogo, non c’era più nulla da fare per Pamela e Juan, entrambi deceduti a causa delle ferite da arma da fuoco. (Continua a leggere dopo la foto)

Il regolamento di conti

Dalle prime testimonianze raccolte, sembra che il principale obiettivo degli assassini fosse Juan Yair, il compagno di Pamela. I killer lo hanno raggiunto e ucciso senza pietà, e solo successivamente si sono resi conto della presenza di Pamela, decidendo di eliminarla per evitare testimoni. Le immagini pubblicate dai giornali e dalle agenzie di stampa messicani mostrano la brutalità dell’atto: Juan è stato ucciso mentre era steso a terra, davanti ai suoi assassini, che sembravano volerlo guardare negli occhi mentre gli sparavano. Pamela, colpita alla schiena, giaceva sul pavimento in una pozza di sangue, con la testa sotto una sedia.

La famiglia di Pamela sotto shock

La notizia ha raggiunto la famiglia di Pamela in Italia il giorno successivo all’omicidio, quando il fratello, Manuel Codardini, ha cercato aiuto presso l’unità di crisi della Farnesina per ottenere conferma delle notizie ricevute. Purtroppo, la terribile conferma è arrivata dal responsabile della cancelleria consolare dell’ambasciata italiana a Città del Messico, Andrea Lay Bordoni. Oltre al dolore e allo choc, la famiglia si è preoccupata per i due bambini piccoli di Pamela, che sono stati affidati alla custodia del padre, ex compagno della vittima.

I corpi sottoposti ad autopsia

I corpi di Pamela e Juan sono stati sottoposti ad autopsia per determinare le circostanze esatte della loro morte. L’esame ha rivelato che le vittime sono state uccise da proiettili sparati con armi d’assalto, calibro 223, spesso utilizzate nei fucili da guerra. Una pistola calibro 9 è stata trovata sul luogo del crimine, e la perizia balistica dovrà stabilire se è stata utilizzata durante l’agguato.

Tutto sembra indicare che questo brutale omicidio sia legato a un regolamento di conti nell’ambito della criminalità organizzata. Juan Yair era conosciuto come “El Yayo” ed era considerato uno dei fedelissimi del capo del cartello Los Medina, Alberto Jaime, noto come “El Piolin”, che si era suicidato nel tentativo di evitare la cattura lo scorso ottobre. Inoltre, circa un mese fa, il cugino di Juan, Armando Jaime, è scomparso misteriosamente, e il suo camion è stato ritrovato con fori di proiettili. Da allora, Armando non è stato più visto. La Procura generale della Repubblica dello stato di Oaxaca ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla vicenda.

Pamela Codardini, un destino di sangue

Il nome di Pamera Codardini era già finito sui giornali nel 2013, quando in Italia era piombata la notizia che un cuoco goriziano di 28 anni, Alex Bertoli, era stato bruciato vivo, poco lontano dal ristorante che aveva aperto da poco in Messico, sempre nello stato di Oaxaca. Era suo marito. Lei allora aveva appena 24 anni. Si erano conosciuti nel 2010 a Cavallino e si erano innamorati. Lui originario di Capriva del Friuli, lei barista a Mestre. Poi la decisione di dare una svolta alla loro esistenza e la partenza in cerca di un futuro migliore. Il locale lo avevano chiamato “Dolce vita”, avevano scelto la piccola località balneare di Mazunte, sulla costa del Pacifico, famosa per il Centro nazionale delle tartarughe messicane che su quella spiaggia depositano le uova. Poi il tragico destino aveva spazzato via di colpo progetti e sogni.