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Stupro di gruppo a Catania, spunta un video-ricatto prima della violenza. “Erano in 13”

Pubblicato: 06/02/2024 09:55

Eravamo lì a passeggio, non abbiamo fatto nulla”. Questa la linea degli egiziani (sette in totale) accusati di stupro di gruppo nei confronti di Camilla (il nome è di fantasia), 13 anni appena. Tre dei sette fermati, comparsi davanti al gip per la convalida del provvedimento restrittivo, si difendono così: non avrebbero preso parte agli abusi, si sarebbero trovati per caso ad assistere alla terribile violenza subita dalla giovanissima vittima. Un quarto indagato, invece, ha preferito non rispondere. Il giudice non ha ancora deciso, probabilmente lo farà tra stasera e domani, mentre è tuttora in corso l’udienza di convalida dei fermi degli altri tre indagati che sono minorenni e quindi sono comparsi davanti al giudice dei minori.
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Il racconto shock dello stupro di gruppo

A raccontare la terribile violenza, avvenuta lo scorso 30 gennaio nei bagni dei giardini di Villa Bellini, la ragazzina che, con una determinazione ed un coraggio incredibili, sta ricostruendo il suo incubo: “Tremavo come una bambina, ero terrorizzata”. Camilla è stata lucida e collaborativa fin dalle prime battute dell’indagine: alcun tentennamento a dispetto della sua giovanissima età. Determinata ad avere giustizia, ma molto matura nel non cedere alla tentazione di una vendetta sommaria. Lo ha dimostrato indicando solo tre dei sette fermati. Sono gli unici di cui ricorda il volto. «Ero terrorizzata, impanicata», ha raccontato ai carabinieri dopo la violenza. La ragazzina è poi riuscita a liberarsi e chiedere aiuto e ha sporto denuncia descrivendo anche i violentatori. «Dicevo “smettila! Basta! Smettila», ha detto. «Poi alzando la testa mi sono accorta che dal soffitto del bagno, comunicante con gli altri due, c’erano due ragazzi del branco (uno a seguire l’altro) che ci guardavano». Il fidanzatino, 17 anni, è stato costretto ad assistere alla scena: nei suoi ricordi, mentre a turni di due abusavano della fidanzatina, ci sarebbero state «dodici, tredici» persone. E ha parlato di un video.

Spunta un video che sarebbe stato usato come ricatto

Il fidanzato della 13enne avrebbe parlato di un video che uno dei due violentatori avrebbe mostrato ai ragazzi subito dopo averli accerchiati. Immagini girate pochi istanti prima, che riprendevano un momento di intimità tra i due fidanzati. «Lei ha detto che il video se lo potevano tenere, ma dovevano lasciarci andare, io invece gli ho chiesto di cancellarlo, mi ha risposto che ero pazzo e poteva ammazzarmi».
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La ricostruzione

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, erano circa le 19 quando il branco, composto da giovani tra i 15 e i 19 anni, è entrato in azione sorprendendo i due fidanzatini all’esterno dei bagni pubblici del parco, dove si erano appartati poco prima. Subito sono scattati palpeggiamenti e pesanti apprezzamenti nei confronti di Camilla che, insieme al ragazzo, ha cercato di evitare offrendo denaro e supporti elettronici, ma senza riuscirci. Il gruppo ha circondato i due ragazzi, avvertendoli che erano stati filmati e spingendoli di nuovo nei bagni. Qui infine il 17enne è stato tenuto con la forza, minacciato e colpito, e la ragazzina abusata sessualmente a turno da due minorenni. In quei minuti, mentre la ragazzina ha implorato diverse volte che non le facessero del male, il resto del branco ha impedito al 17enne di intervenire mentre altri si sono arrampicati sul bagno vicino a quello dove si trovava la vittima, «per godersi il turpe spettacolo», come ha sottolineato il giudice nelle ordinanze di arresto.

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2024 09:56