Mani in tasca ai leader politici italiani per finanziare i partiti di appartenenza. Chi è il più generoso? Non mancano le sorprese, andando a spulciare tra le centinaia di pagine dell’elenco delle erogazioni ai partiti e ai movimenti politici iscritti nel registro nazionale. Elenco pubblicato sul sito del Parlamento italiano, reso noto nei giorni scorsi, rispetto ai contributi comunicati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023.
Partiamo dal presente. In attesa del duello televisivo più atteso del 2024, possiamo verificare che al 31 gennaio scorso (erogazioni già comunicate: devono essere trasmesse al Parlamento entro il mese successivo a quello del pagamento), la segretaria dem Elena Ethel Schlein è nettamente avanti sul contributo al suo partito: 6 mila euro versati il 13 dicembre scorso e comunicati entro il 31 gennaio ’24. Per Giorgia Meloni figura invece un versamento da 1.000 euro, come da dottrina di Fratelli d’Italia in materia. Il tutto secondo l’articolo 5 del decreto-legge 149 del 28 dicembre 2013, convertito dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13.
Vediamoli, dunque, i criteri in base ai quali i leader politici contribuiscono a finanziare le casse dei propri movimenti. Come ricorda il quotidiano economico Il Sole 24Ore, le erogazioni liberali prevedono “un tetto fino a 100mila euro e la possibilità di una detrazione pari al 26%, per gli importi da 30 a 30mila euro. Importi che sono una delle fonti di finanziamento dei partiti (oltre al sistema del 2 per mille Irpef), sopravvissute all’abolizione del contributo diretto deciso nel 2013 ed entrato in vigore definitivamente nel 2018. Tutti i partiti richiedono ai propri eletti una quota da versare mensilmente”.
Ebbene, chi è stato il più generoso nel 2023? Nell’ipotetica classifica al primo posto figura Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, con contributi in denaro alla propria forza politica per 42 mila euro. Versamenti effettuati in tranche bimensili da 3.500 euro, al pari della consorte (anch’essa deputata per SI) Elisabetta Piccolotti. Dopo Fratoianni tra i maggiori finanziatori del movimento di appartenenza c’è il segretario della Lega, Matteo Salvini, davanti di qualche centinaia di euro al leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
Proseguendo nel dettaglio degli importi messi a registro, la presidente del Consiglio ha seguito la regola dei parlamentari di Fratelli d’Italia, che versano un contributo da mille euro ogni mese. Per la premier Meloni figurano così 12 mila euro totali. Pochi? Molti di meno rispetto a Salvini: lo scorso anno il leader della Lega ha effettuato 12 versamenti di importi diversi, per un totale di 33 mila euro. Complessivamente si tratta del contributo più alto tra i capi dei partiti dopo quello di Fratoianni. Per Angelo Bonelli poi, segretario di Europa verde – Verdi italiani, risultano versamenti al partito per 20 mila euro.
Restando nella destra-centro, va specificato che Forza Italia chiede un contributo minimo ai propri eletti di 900 euro. Alla Camera il presidente del partito Antonio Tajani ha comunicato erogazioni per 9.900 euro. Passando a sinistra, invece, nel Pd la neo segreteria Elly Schlein (in carica da marzo 2023) ha versato un totale di 22mila euro. Nel M5S invece il presidente Antonio Conte ha effettuato per la cassa comune del partito grillino ben 11 versamenti, fino a un totale di 32.225 euro.
Da segnalare, seguendo l’arco parlamentare in carica, che tra gli ex amici-alleati Matteo Renzi e Carlo Calenda prevale l’ex pd, che nel 2023 a Italia viva ha versato 5.500 euro. Mentre il fondatore e guida di Azione non risulta nell’elenco dei contributori. A titolo di curiosità, da menzionare i 14 mila euro di Roberto Speranza indirizzati al Movimento democratico e progressista (Articolo 1, sciolto a giugno scorso); e i 5.535 di Bruno Tabacci al Centro democratico.
Per completezza di informazione, va ricordato che Matteo Renzi è in testa alla classifica dei redditi dichiarati del parlamentari (quelli del 2022, pubblicati sui siti di Senato e Camera lo scorso dicembre): raggiunge infatti un reddito complessivo di 3,2 milioni di euro (più 630mila rispetto all’anno precedente). Mentre tra gli esponenti del governo, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato un reddito di 293.531 euro nel 2022 (era di 160.706 l’anno precedente). Per la segretaria Pd, Elly Schlein, il reddito dichiarato è stato 94.725 euro (88.000 nel 2021); Carlo Calenda (di Azione) ha dichiarato 85.292 euro (65.291 nel 2021). Meno di Nicola Fratoianni, ancora tra i più alti: reddito di 104.212 euro (un po’ meno rispetto ai 105.660 euro del 2021).
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