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Esorcismo di sangue, arrestata anche una coppia di complici. Ipotesi setta

Pubblicato: 11/02/2024 23:25

La tranquilla vita di Altavilla Milicia è stata sconvolta da un orrore inimmaginabile: Giovanni Barreca, muratore di 54 anni, ha confessato l’uccisione della moglie Antonella Salamone e dei due figli, Emanuel di 5 anni e Kevin di 16 anni, asserendo di essere stato mosso dalla convinzione che la sua famiglia fosse posseduta da Satana. Questa tragedia ha portato alla luce non solo la devastazione di una famiglia ma anche l’inquietante influenza del fanatismo religioso e delle credenze estreme.

Il triplice omicidio, avvenuto nella loro abitazione in via Reggia Trazzera Marina di Granatelli, si è distinto per l’efferatezza con cui è stato commesso. Il corpo quasi completamente carbonizzato della donna è stato ritrovato nel giardino, mentre emerge che uno dei figli è stato sottoposto a torture prima della morte. Gli investigatori hanno descritto la scena come “particolarmente cruenta”, un chiaro testimone della brutalità degli atti compiuti.

Oltre a Barreca, sono stati fermati due conoscenti, marito e moglie, che sembrano aver avuto un ruolo cruciale nell’avvicinare l’uomo al fanatismo religioso e, presumibilmente, nel perpetrare il massacro. Questi arresti gettano una luce sinistra sulle possibili dinamiche di gruppo dietro l’omicidio, suggerendo che l’atto possa essere stato influenzato da credenze e pratiche estremiste condivise all’interno di una comunità.

La terza figlia, unica sopravvissuta, è stata trovata in uno stato confusionale, testimoniando di un esorcismo eseguito per scacciare il demonio, un dettaglio che aggiunge ulteriori elementi inquietanti alla vicenda. Barreca, da parte sua, ha atteso l’arrivo dei Carabinieri a Casteldaccia, confessando il crimine e svelando così la tragedia.

Barreca era conosciuto per la sua profonda religiosità, espressa attraverso la condivisione di contenuti religiosi sui social media, dove promuoveva la religione come baluardo contro la decadenza morale della società. Tuttavia, la sua ossessione per le figure come Roberto Amatulli, un controverso guaritore e esorcista, evidenzia un percorso di radicalizzazione che potrebbe aver contribuito alla tragedia.

Le indagini, guidate dai Carabinieri di Palermo e coordinate dalla Procura di Termini Imerese, mirano a disvelare non solo le dinamiche interne alla famiglia di Barreca ma anche l’impatto del fanatismo religioso e l’influenza di terzi sul tragico esito degli eventi.

La comunità di Altavilla Milicia, rappresentata dal sindaco Pino Virga, rimane attonita di fronte a questa tragedia, riflettendo sulle dinamiche oscure che possono annidarsi anche nelle famiglie apparentemente più tranquille. Questo caso sottolinea i pericoli del fanatismo e delle convinzioni estreme, che possono trasformare la fede in una giustificazione per atti di violenza inaudita.