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Strage di Palermo, vittima o complice? Il ruolo della figlia diciassettenne

Pubblicato: 13/02/2024 17:57

Che ruolo ha avuto la figlia 17enne di Giovanni Barreca nella strage della sua famiglia, a cui è sopravvissuta? Sui giorni in cui è durato il presunto rituale di esorcismo ci sono molte ombre. I test tossicologici diranno se era alterata da sostanze e narcotizzata come gli altri. “Negli ultimi tempi era cambiata“, dicono i conoscenti. Ora la ragazza è irraggiungibile, in una struttura protetta.
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Gli abitanti del piccolo centro di Altavilla Milicia, in provincia del capoluogo siciliano, dicono quasi tutti di non sapere molto di lei. “Non saprei descriverla”, “Anche io non la riconoscerei per strada”, dice la nuora, che con la madre della diciassettenne, Antonella Salamone, condivideva spesso riflessioni sulle vicende dei figli.
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Una ragazza riservata

Era una ragazza riservata, dicono preside e professori. Per i compagni di scuola era soprattutto la “sorella” del più popolare fratello, artista e sportivo ben voluto da tutti. Non ha profili online, non si sa molto di lei. Solo che era la “prediletta” di suo papà, che infatti le ha risparmiato la vita.

“Il padre cercava sempre di accontentarla in tutto”, racconta la vicina Pascale Ballof. Che aggiunge anche che con Barreca inizialmente parlava spesso, ma poi ha preferito evitarlo. “Era un uomo diabolico, mi faceva paura. Ieri ho visto un uomo vicino alla casa”.

“Hanno fatto un esorcismo”

Al momento del ritrovamento dei corpi massacrati, domenica 11 febbraio intorno alle 4 del mattino, i carabinieri hanno trovato la ragazza seduta sul suo letto, in stato catatonico. Ha sussurrato loro: “Hanno fatto un esorcismo, volevano liberarli dal demonio“. Così si sono perse le vite di Antonella Salomone e di due dei suoi tre figli. Grazie ad alcune indicazioni della sopravvissuta, i carabinieri sono riusciti a individuare e fermare Francesco Barreca, suo padre, e i due presunti complici, la coppia palermitana, Sabrina Fina e Massimo Carandente. La carneficina l’avrebbero ispirata loro.

“Litigavano di continuo”

Nonostante il suo stato, la diciassettenne ha comunque trovato la forza di raccontare anche dettagli sulla coppia dei “fratelli di dio” palermitani, entrati di prepotenza nella vita della sua famiglia. Promettevano di “scacciare il demonio”. Ma non si sa ancora nulla su cosa abbia davvero fatto lei in quelle ore, mentre il lunghissimo rituale cui erano stati costretti la madre Antonella e i fratelli Kevin ed Emanuel terminava con un orrendo massacro.

“Da tempo era cambiata. Da sempre molto timida, riservata, controllata, fino a qualche tempo fa invitava le amiche a casa e in giardino, d’estate passavano ore a giocare nella piscinetta prefabbricata che il padre aveva piazzato lì”. Questo è quanto filtra dalle persone vicine alla famiglia.

I parenti di Novara aggiungono che spesso mandava loro video e foto per aggiornarli sulla sua vita, i suoi progressi. Poi basta. Negli ultimi mesi si era chiusa. Succube del padre, per cui, pare, aveva una sorta di venerazione.

Questo potrebbe far pensare che da quel rituale Barreca possa averla esclusa. O, magari, resa complice. Gliene ha comunque parlato come una specie di “purificazione”. Prima che ciò accadesse, però, si erano deteriorati anche i rapporti tra i familiari. “Litigavano di continuo”, dicono in paese.

“Dobbiamo accoglierla e aiutarla”

“Dobbiamo prepararci ad accoglierla e dobbiamo aiutarla, anche se sappiamo che sarà dura”, dice la vicepreside del liceo che frequentava, Anna Maria Mirabile.

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2024 14:03