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Non solo Navalny: la lista, sempre più lunga, degli oppositori di Putin destinati a un’orribile fine

Pubblicato: 16/02/2024 18:49
navalny oppositori putin

Una lista che continua ad allungarsi, quella dei nemici di Putin scomparsi. E che comprende Litvinenko, Politkovskaya, Nemtsov e Prigozhin: oppositori vittime di aggressioni, agguati, morti in carcere. In circostanze spesso sospette e mai del tutto chiarite. Il primo caso a far clamore era statao quello di Alexander Litvinenko, agente dei servizi segreti russi che aveva lasciato l’incarico accusando Putin di essere il mandante di omicidi e attentati compiuti dall’intelligence per consolidare il suo potere. Rifugiatosi a Londra, è morto dopo una lunga agonia nel novembre 2006 tre settimane dopo aver bevuto un tè trattato con il polonio. Anche dal letto di morte, aveva puntato il dito contro Mosca.

Qualche settimana prima aveva perso la vita a Mosca la giornalista investigativa Anna Politkovskaya. Anche lei aveva denunciato di essere stata avvelenata, nel 2004, con una sostanza diluita nel tè che però non aveva raggiunto lo scopo. Successivamente, il 7 ottobre 2006, era stata trovata senza vita in un ascensore, uccisa da colpi d’arma da fuoco nel giorno del compleanno di Putin. Qualcuno aveva parlato di “regalo” allo zar. Il 27 febbraio 2015 era invece morto Boris Nemtsov, tra i principali sfidanti del presidente russo in Parlamento, vittima di un agguato in strada. A ucciderlo un piccolo commando di 5 uomini ceceni, il mandante è rimasto ignoto.


Lo scorso agosto, un aereo con a bordo Yevgney Prigozhin, ex chef di Putin che si era schierato contro di lui alla guida delle milizie Wagner, era precipitato nei cieli tra Mosca e San Pietroburgo. Ultimo, in queste ore, il caso di Navalny, morto in prigione. Ufficialmente per un’embolia, con il Cremlino che ha respinto sdegnato ogni insinuazione in merito all’accaduto. Ma da parte di molte testate e politici occidentali sono subito partite accuse pesanti, direzione Mosca.

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