Vai al contenuto

Alexei Navalny, l’oppositore politico morto in prigione: decesso causato da trombosi

Pubblicato: 16/02/2024 12:37
Alexei Navalny morto carcere

Alexei Navalny, considerato il principale oppositore del presidente della Federazione Russia Vladimir Putin e dissidente politico, è morto in prigione. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Tass, Le cause della morte sono ancora in fase di accertamento, ma secondo quanto trapela sarebbe morto a causa di una trombosi che lo ha colpito dopo una passeggiata. “Il 16 febbraio il detenuto A.A. Navalny si è sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi subito conoscenza. – si legge in una nota del servizio penitenziario – Immediatamente è arrivato il personale medico dell’istituto ed è stata chiamata un’ambulanza. Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, che non hanno dato risultati positivi. I medici dell’ambulanza hanno quindi dichiarato il decesso del detenuto”.
Leggi anche: Ritrovato Navalny, è in una colonia penale nell’Artico russo

Navalny, una vita da eroe dell’opposizione: gli avvelenamenti e i processi

Alexei Navalny, nato il 4 giugno 1976, è stato una figura centrale dell’opposizione russa, noto per il suo attivismo contro la corruzione e per essere stato un acerrimo critico del presidente Vladimir Putin e del suo governo. Navalny è nato in una famiglia con tradizioni militari nella regione di Mosca e si è laureato in legge alla Università russa dell’amicizia tra i popoli. Ha iniziato la sua carriera politica nel partito Yabloko, diventandone uno dei leader a Mosca, prima di allontanarsi dal partito a causa di divergenze ideologiche e fondare successivamente il movimento politico Narod, focalizzato sulla tematica dell’immigrazione.

Navalny è stato riconosciuto come prigioniero di coscienza da Amnesty International e ha ricevuto il Premio Sakharov per il suo lavoro sui diritti umani. Ha fondato il partito Russia del Futuro e la Fondazione Anti-Corruzione (FBK), che si sono impegnati in indagini approfondite sulla corruzione ad alto livello in Russia. Le sue campagne politiche e le sue investigazioni hanno rivelato numerosi casi di corruzione tra i funzionari russi e i loro associati, guadagnando una vasta risonanza tramite i suoi canali di social media, in particolare YouTube, dove ha accumulato milioni di iscritti.

Roberto Saviano parla di Alexei Navalny:

I processi e le condanne

La sua vita politica è stata segnata da numerosi arresti e processi giudiziari, molti dei quali sono stati considerati politicamente motivati da osservatori internazionali. Nel 2013, Navalny ha ricevuto una condanna con la sospensione per appropriazione indebita, ma ciò non gli ha impedito di candidarsi e arrivare secondo alle elezioni per il sindaco di Mosca. Ha tentato di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2018, ma è stato escluso a causa delle sue condanne penali precedenti. Nel 2020, Navalny è stato avvelenato con un agente nervino Novichok, un attacco che ha quasi causato la sua morte. Dopo essersi ripreso in Germania, è tornato in Russia nel 2021, dove è stato immediatamente arrestato con l’accusa di violazione della libertà vigilata. Successivamente, è stato condannato a diversi anni di prigione in processi che hanno suscitato ulteriori critiche internazionali.

La battaglia contro putin durata fino all’ultimo

Nei giorni precedenti alla sua scomparsa, Navalny aveva lanciato una campagna contro la rielezione di Putin nel 2024, attraverso il sito neputin.org, con lo scopo di informare gli elettori e mobilitare il sostegno contro la propaganda governativa. La sua attività politica era iniziata come nazionalista russo, per poi evolvere verso il liberalismo e l’antimperialismo, marcando una progressiva distanza dalle posizioni xenofobe e nazionaliste dei suoi esordi politici.

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2024 14:06