
La Rai ancora nella bufera, questa volta per aver adottato un atteggiamento filogovernativo, e dunque di vicinanza, al governo Orban. A scapito della detenuta italiana a Budapest, Ilaria Salis. Ieri sera, durante l’edizione delle 20, è andata in onda l’intervista al ministro degli Esteri, Péter Szijjártó. Il membro del governo ha criticato i media che interferiscono con il sistema giudiziario magiaro.
Leggi anche: Ilaria Salis, le lettere da Budapest: “Trattata come un mostro”

Un comizio senza contraddittorio
Le parole dell’esponente del governo di Viktor Orban. “È sorprendente che i media italiani tentino di interferire con il sistema giudiziario ungherese; questa signora è venuta in Ungheria con una banda di estremisti di sinistra e ha picchiato persone innocenti”. Al Tg1 nessuno fa notare che le accuse sono da provare, visto che c’è un processo in corso a Budapest, e che le presunte vittime non hanno sporto denuncia. Szijjártó ha avuto l’opportunità di fare un comizio e di attaccare senza contraddittorio il nostro governo e una cittadina italiana sul principale tg della tv pubblica.
“Da TeleMeloni a TeleOrban”
Durissimo Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Pd, sulla Stampa. “Questa finta neutralità è la morte del giornalismo. Perché è giusto fare l’intervista, ma dipende come la fai: non si può lasciare dire certe cose senza mettere in evidenza gli elementi di propaganda e contraddizione”.
E ancora sulla questione del contraddittorio. “Dopo il ministro ungherese, bisognava mandare in onda una seconda intervista ai familiari di Salis o a una delle associazioni che seguono il suo caso, per offrire ai telespettatori un punto di vista diverso sulla vicenda”.
La deputata della commissione di Vigilanza Rai, Ouidad Bakkali, parla di uno “spettacolo indecente al Tg1. L’amicizia della premier Meloni con il sovranista Orban non può interferire sul diritto alla corretta informazione”.
“Passerella gratuita e irrispettosa”
Riccardo Ricciardi, vicepresidente M5s, sottolinea che “proprio nei giorni in cui veniamo a conoscenza delle lettere di Ilaria Salis e della situazione che continua a vivere nelle carceri ungheresi, al ministro degli esteri di Orban viene offerta la passerella del Tg1 per attaccare il nostro Paese e i media italiani”.
Il capogruppo di Azione alla Camera, Matteo Richetti, definisce l’operazione “un’intervista a ‘zerbino’ del Tg1, Meloni si renda conto che così la tensione è destinata a salire”. Duro anche Peppe De Cristofaro, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra al Senato e anche lui componente della Vigilanza: “Uno spot senza precedenti, una cosa gravissima di cui chiederemo conto ai vertici Rai e al direttore del Tg1 Chiocci. Da TeleMeloni a TeleOrban è un attimo”.