
Non c’è traccia di Alberto Pittarello. Il violento nubifragio che sta interessando il Veneto e tutta Italia lascia diversi interrogativi nel femminicidio di Padova. La piena causata dal maltempo nel fiume Bacchiglione ha impedito ieri la ripresa delle operazioni per il recupero del furgone di Alberto, ex compagno di Sara Buratin, trovata morta accoltellata fuori dalla casa della madre a Bovolenta, nel Padovano. Sara è stata raggiunta da quasi una ventina di coltellate mentre dava la schiena all’aggressore, due di queste mortali, alla base del collo.
Il Gazzettino riferisce che – nonostante il sospetto che il suo furgone fosse a 8 metri di profondità nel torrente Bacchiglione – una pattuglia di carabinieri in borghese è stata mandata a presidiare la scuola frequentata dalla figlia 15enne della coppia, un’ora prima che suonasse la campanella e lei – alle 16.30 – uscisse da scuola andando incontro all’incubo. La giovane è stata poi accompagnata dai parenti a casa della zia. I carabinieri temevano che Pittarello potesse decidere di passare a prendere la figlia e la portasse con sé, forse per compiere una tragedia nella tragedia, dopo aver ammazzato Sara Burattin.
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Tutte le piste investigative

Tra le piste investigative non è esclusa quella del suicidio dell’uomo, ma si considera anche l’ipotesi (più remota) di una fuga, magari con un altro veicolo. Sull’argine del Bacchiglione, tuttavia, è stato rinvenuto il cellulare dell’uomo. Sulla strada che costeggia l’argine, in località di Ca’ Molin, sono stati inoltre trovati segni evidenti di pneumatici, con una direzione che porta verso il fiume.
La situazione del fiume è ancora pericolosa: nel punto in cui il sonar ha individuato la presenza del mezzo, la corrente è ancora molto forte, e trasporta molti detriti che metterebbero a rischio la vita dei sommozzatori. Solo stamane il livello del Bacchiglione, dopo la piena dei giorni scorsi, è parso scendere leggermente. È possibile che oggi pomeriggio i pompieri effettuino qualche attività tecnica, come verificare con il sonar se il mezzo, a circa 7 metri di profondità, sia rimasto fermo nel punto dov’era stato individuato martedì sera.
Il messaggio del sindaco di Bovolenta

La morte di Sara uccisa dal suo compagno Alberto ha sconvolto la comunità di Bovolenta. Il sindaco Anna Pittarello ha confessato”: “È stato difficile martedì sera addormentarsi. Il nostro territorio non era e non vuole abituarsi a queste tragedie. Ci sono persone che adesso piangono, c’è un’adolescente che in un colpo solo ha perso mamma e papà. Come istituzioni dobbiamo rimboccarci le maniche. È nostro dovere garantire un futuro il più possibile normale a questa giovane ragazza. Dovrà essere affiancata da persone che la sostengano perché superare un trauma di questa portata non è una passeggiata”. La donna ha infine riferito: “Sinceramente non ero al corrente che Sara e Alberto non stessero più insieme. Difficile in questi contesti riuscire ad intervenire in maniera preventiva. Nessuno potrà mai sapere i dissapori quando erano cominciati e soprattutto il perché abbiano avuto un epilogo così devastante”.
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