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Nati e morti a Gaza durante la guerra: la tragica vita dei gemellini Wissam e Naeem

Pubblicato: 03/03/2024 18:48

In una notte di orrore vicino Rafah, nella Striscia di Gaza, una famiglia è stata distrutta sotto il fragore delle bombe. I gemellini Wissam e Naeem Abu Anza, nati appena quattro mesi fa in pieno conflitto, sono stati uccisi insieme alla maggior parte dei loro familiari. Il quotidiano internazionale arabo Asharq al Awsat riporta la dolorosa cronaca del loro funerale, un momento di lutto intenso catturato anche dalle agenzie fotografiche internazionali che mostrano i piccoli, insieme ad altri dodici parenti, avvolti in sacchi neri prima della sepoltura. Questa tragedia, avvenuta sotto un bombardamento israeliano che ha colpito una casa a est di Rafah, sottolinea l’inesorabile dolore della guerra.

Rania Abu Anza, madre dei bambini e vedova, ha perso nel raid non solo i suoi figli ma anche il marito. Dopo dieci anni di tentativi per avere un figlio, attraverso tre cicli di fecondazione in vitro, la sua gioia di diventare madre si è trasformata in una tragedia incommensurabile. “Il mio cuore se n’è andato,” ha dichiarato tra le lacrime, esprimendo il desiderio di lasciare il paese devastato dalla guerra. “Non voglio vivere qui. Sono stanca di questa guerra,” ha detto Rania, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters.

L’attacco che ha distrutto la casa della famiglia Abu Anza ha portato alla morte di 14 persone, tra cui sei bambini e quattro donne, e ha lasciato nove dispersi sotto le macerie. Tra i perduti, oltre ai suoi bambini e al marito, Rania conta una sorella, un nipote, una cugina incinta e altri parenti. Farouq Abu Anza, un parente sopravvissuto, ha testimoniato che nella casa vivevano circa 35 persone, molte delle quali sfollate da altre aree, ribadendo che erano tutti civili, per lo più bambini, e che non vi erano militanti tra loro.

Rania e suo marito Wissam, entrambi 29enni, avevano sperato per un decennio di poter avere figli. Dopo tre tentativi falliti di fecondazione in vitro, l’anno scorso hanno finalmente ricevuto la notizia tanto attesa: Rania era incinta. I gemelli sono nati il 13 ottobre, una settimana dopo l’inizio del conflitto, portando un breve momento di gioia in un periodo altrimenti segnato dalla disperazione.

Questa storia, così come le vite spezzate a Rafah, rappresenta una testimonianza straziante delle conseguenze della guerra, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile e la domanda pressante su quando potrà finalmente calare il sipario su questa violenza incessante.

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2024 18:49