
Un’esperienza terribile, quella vissuta dalla cantante Levante. Che per la prima ha voluto raccontarsi, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair, e condividere con i fan un doloroso ricordo: un periodo che l’ha vista vittima di pesante stalking da parte di un uomo, un trauma talmente forte da averla segnata nel profondo. L’artista ha aggiunto inoltre che ogni volta che legge sui giornali o sente alla televisione di casi di femminicidio o di atti persecutori nei confronti delle donne, si ritrova inevitabilmente a rivivere la propria esperienza: “Non riesco a non immedesimarmi. Ma il tempo, la maturità e anche l’essere diventata madre mi hanno aiutata a elaborare, a non vergognarmi più di chi sono stata. A perdonarmi. E a voler uscire allo scoperto”.
Levante ha raccontato: “Sono stata con un uomo che ha deciso di non rassegnarsi al mio ‘non ti amo’. Proprio una decina di anni fa mi sono infatuata di un uomo. Da subito è stato molto geloso. Mi controllava: ‘Dove sei? Perché non mi rispondi?’. Il più delle volte mi ero solo addormentata sul divano e non avevo sentito il cellulare. Eppure, in una sorta di meccanismo malato, dovevo giustificarmi con lui. Erano segnali, sia i suoi sia i miei. A ogni modo ho capito abbastanza in fretta che non ero innamorata e gliel’ho detto. Non potendomi più avere ha perso le staffe”.

La cantante ha precisato che non è mai stata vittima di una violenza fisica, ma di pesanti ricatti: “Ha tentato di ricattarmi: aveva dei nostri filmati, file privati. Mi chiamava in continuazione: ‘Sto male’, mi implorava, e così passavo ore al telefono a cercare di tranquillizzarlo. Mi ha scritto 980 mail nel giro di un mese, che significa circa 30 ogni giorno. Tutti attorno a me erano preoccupati: i famigliari, le amiche… lo ero spaventata, ma forse non abbastanza, in quel momento. Non pensavo che arrivasse a farmi del male, temevo più per lui, come raccontava alla sorella Giulia Cecchettin”.
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