Il progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, uno degli interventi infrastrutturali più controversi e ambiziosi d’Italia, ha recentemente incontrato nuove difficoltà. Nonostante un feedback sostanzialmente positivo, le numerose osservazioni sollevate da un parere scientifico potrebbero allontanare la possibilità di dare il via ai lavori nei tempi sperati da Matteo Salvini.
Un comitato scientifico esterno, istituito dal Ministero delle Infrastrutture di concerto con le Regioni, ha esaminato il progetto definitivo proposto dal consorzio Eurolink, rilevando 68 criticità. Queste non sono meri dettagli formali, ma questioni sostanziali che riguardano elementi chiave come il tipo di acciaio da usare, le valutazioni sismiche e la resistenza a forti venti. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha criticato aspramente il progetto, affermando che “Questo progetto andava bocciato e rifatto uno nuovo,” sottolineando la necessità di presentare la relazione come parte di un esposto già inviato alla procura di Roma.
Salvini difende il progetto e non si ferma
Nonostante queste preoccupazioni, sia il Ministro Salvini sia Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina spa, hanno mantenuto una posizione difensiva riguardo al progetto. Salvini ha categoricamente rifiutato l’idea che il governo possa perseguire la costruzione di un’opera destinata al fallimento, dichiarando che “Che qualcuno pensi che il governo costruisca un ponte destinato a crollare è assolutamente folle”. D’altra parte, Ciucci ha sottolineato il carattere positivo del parere ricevuto, aggiungendo che “Il parere è positivo, ed esprime alcune raccomandazioni come previsto dalla legge”.
Queste interazioni evidenziano la tensione tra le necessità di una pianificazione infrastrutturale accurata e gli interessi politici legati alla realizzazione di grandi opere. Con 68 rilievi da considerare, il cammino verso la costruzione del Ponte sullo Stretto si annuncia ancora lungo e complesso, mettendo in luce l’importanza di bilanciare le ambizioni politiche con le rigorose valutazioni tecniche necessarie per garantire la sicurezza e l’efficacia di tali progetti.
