Mettiamo che in Basilicata vada lapalissianamente male per il PD, che continua ad inseguire quel Jep Gambardella – come dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva – di Giuseppe Conte. Mettiamo che, può capitare, la Schlein si svegli da questa infatuazione anomala, ma non tanto, di Conte. E se domani, in Piemonte, e sottolineo se perdessi all’improvviso te, Giuseppi, che mondo sarebbe? Un mondo in cui magari il PD può sperimentare due cose. Trovare un’alternativa riformista alleandosi al centro, che può dargli numeri diversi dagli scarni numeri di Conte, e soprattutto verificare che il Re dei 5stelle andando da solo è nudo, e che la sua strategia saprofita di stop&go con il PD serve solo ad indebolire il PD.
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La svolta in vista dopo le Europee: la prova del nove in Veneto
Forse questo domani non ci sarà in Piemonte, dove, anche se può sembrare pazzesco, il PD si farà irretire da qualche Appendino di turno. Ma dopo le europee il quadro dovrà cambiare per forza, a meno di non relegarsi ad un ruolo di scorta. A volte la DC faceva guidare la macchina Craxi, ma intanto il leader socialista aveva uno spessore decisamente differente rispetto a Conte, e poi lei, la DC, era alla frutta dopo il martirio di Moro. Alla Schlein ormai dovrebbe essere chiaro che con Conte può solo andare a sbattere, e che forse marciando divisi, ma conquistando un’altra fetta di elettorato, in alleanza o meno, avrebbe chance in più di fare male alla Destra. La strategia di Conte è chiara come l’acqua di Puglia, e non di Parma. Non coglio e non faccio cogliere, il suo potere di veto ha forza solo se lo subisci, se non lo fai diventa un palloncino sgonfio. Forse questa prova di sganciamento potrebbe arrivare in Veneto, dove Zaia non può più candidarsi, ma si rischia che la Meloni uccida il bambino nella culla portando il Paese alle elezioni anticipate. È questo l’anno delle sperimentazioni, poi c’è il duro gioco dei collegi, dove i deputati di tutti gli schieramenti si giocano la loro pelle, e gli esperimenti sono banditi per paura. In Piemonte sarebbe l’ideale, perché se Cirio conserva qualcuno dovrebbe innovare, e non fare le stesse scelte perdenti.