Aveva fatto delle proposte esplicite a una donna, fidanzata con un altro uomo, con tanto di foto osé inviate via WhatsApp. Per questo è stato punito nel peggiore dei modi, con una feroce aggressione a colpi di machete che gli è costata la gamba sinistra, amputata dai medici per salvargli la vita. Questo il retroscena dietro la drammatica aggressione avvenuta a Torino, in via Panizza, nelle scorse ore: un giovane stava tornando a casa insieme alla propria fidanzata, in monopattino, quando è stato colpito sotto il ginocchio dalla lama di un machete.I medici del Cto di Torino, dopo due interventi in 24 ore, lo hanno dovuto portare in sala operatoria per la terza volta e gli hanno dovuto amputare la gamba sinistra sotto al ginocchio, per salvargli la vita.
Fermato un ragazzo di origini nobili
Pietro Costanzia di Costigliole, un giovane di 23 anni di origini nobili, è stato sottoposto a fermo di polizia con l’accusa di tentato omicidio. A quanto pare sarebbe lui ad aver selvaggiamente aggredito il ragazzo colpendolo ripetutamente con un machete.
Aggredito con machete, i medici costretti ad amputargli la gamba
Stando alle prime ricostruzioni, ad aggredirlo sarebbero stati due torinesi parte della stessa comitiva, che dopo aver colpito sono scappati a bordo di uno scooter T-Max e si sono dati alla latitanza: non sono più tornati a casa dalle loro famiglie. Gli investigatori della squadra Mobile li stanno cercando a Torino e hanno interrogato già i rispettivi parenti, in cerca di informazioni. Proprio in queste ore, gli agenti starebbero anche valutando ipotesi alternative alla base dell’aggresione.
Secondo Repubblica, infatti, la questione d’onore a seguito di proposte esplicite a una donna non convincerebbe del tutto gli investigatori, visto che che l’aggressione non è consumata in un contesto criminale. Il ragazzo ferito ha solo dei piccoli precedenti per droga, e delle segnalazioni come assuntore di cannabis. Nulla di più. Si cercherà di capire nelle prossime ore se dietro questa follia non possa esserci dell’altro. Il ragazzo è ancora vivo grazie alla prontezza di riflessi di un operaio dell’Anas, che passava in via Panizza e l’ha soccorso stringendogli una cintura a monte del taglio, per fermare l’emorragia.
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