Rocco Siffredi è stato denunciato per molestie sessuali. A presentare la denuncia, con tanto di chat whatsapp contenenti lo scambio di messaggi con il pornodivo, è stata una giornalista vittima delle presunte violenze verbali, assistita dall’avvocata Laura Sgrò.
Siffredi, all’anagrafe Rocco Tano, è un fiume in piena: “Mi ha messo in bocca parole che non ho detto sulla serie Netflix che racconta la mia vita e sono andato fuori di testa”. E le accuse di violenze verbali e sessismo “sono estremamente gravi”. Per questo “parlerò col mio avvocato: se c’è una denuncia, dovrò difendermi”, anche se “mi aspetto delle scuse, come io le ho fatte a lei dopo le parole che ho detto”. I fatti sarebbero avvenuti lo scorso 15 marzo all’hotel Parco dei Principi ai Parioli.
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L’intervista della discordia
Il divo comincia col chiarire un punto: La produzione mi aveva detto di non fare alcuna intervista con quella persona. Ma io sono buono, ho accettato, mi sono preso la responsabilità. Era su Supersex, la serie Netflix che racconta la mia vita. Ma poi mi ha messo parole in bocca che non ho detto, come che le puntate fossero cupe o che Alessandro Borghi non sia stato all’altezza”.
Cosa che lui nega decisamente: “Borghi è stato fantastico. Mi è stata dedicata una serie bellissima. Come avrei potuto? Mi sono limitato a due osservazioni: quando lui fa sesso in quello sguardo vedo del dolore. Probabilmente non avrebbe potuto mostrare un Rocco che prova piacere per non dare un significato diverso. E poi che sono molto ironico nel quotidiano, più sorridente. E da lì è nato quel titolone da gossip, ‘Borghi non mi rappresenta’. Mi sono arrabbiato, mi ha fatto andare fuori di testa l’idea di voler sputtanare chi c’è dietro la serie attraverso le mie parole. Avrei mandato aff… lei, un’altra donna, un uomo, dieci uomini, chiunque. E poi ha scritto che io ero depresso e che andavo sul set solo per sfogarmi: ma non è vero, mai detto”.
Accuse pesantissime che nega
Il pornodivo lamenta: “È un’accusa che trovo estremamente grave, nei miei confronti. Mi si accusa di atteggiamenti sessuali per aver fatto un complimento, bella donna, ma l’ho salutata, l’ho abbracciata, le ho dato un abbraccio. Lei mi ha stretto. Accuse del genere mi fanno vomitare, mia moglie si è messa a piangere. Forse tutto quello che voleva era questo casino. Figuriamoci se ho bisogno di molestare una donna, ho la fila ancora oggi di migliaia di persone che mi chiedono di fare sesso, anche in maniera molto sfacciata. Io potrei essere esattamente uno molestato. E devo dire la verità, quanto mi fa piacere questa molestia…”.
Continua dicendo: “Non so cosa farò adesso, parlerò col mio avvocato per capire quale strada prendere. L’unica cosa certa è che non potrò dormire, non posso permettermelo, né sarebbe giusto. È una situazione imbarazzante.
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