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Strage Mosca, l’ex consigliere di Putin non ha dubbi: “Macché islamici! È Kiev”

Pubblicato: 23/03/2024 08:47

Mosca è tornata a vivere i peggiori incubi degli attacchi terroristici ceceni degli anni ’90 quando ieri sera un gruppo di uomini armati, in tenuta mimetica, ha fatto irruzione in una sala da concerti a nord-ovest del centro aprendo il fuoco senza pietà sugli spettatori.

Secondo alcune testimonianze, gli assalitori avrebbero lanciato anche granate o bottiglie incendiarie e poco dopo l’intero edificio si è trasformato in un rogo. Oltre 60 morti e 145 feriti, tra cui alcuni bambini, è il bilancio ancora provvisorio fornito dai servizi di sicurezza interni russi, Fsb. In tal proposito intervistato da La Stampa, si è espresso Serghei Markov, consigliere di Vladimir Putin fino al 2018 e deputato della Duma fino al 2012. Attualmente è il direttore dell’Istituto di Ricerche politiche a Mosca. Parole dure contro Kiev quelle di Markov: “Quegli individui avevano le sembianze di islamisti ma per ora, la Russia, ha ottimi rapporti con popoli musulmani. Probabilmente l’attentato è stato organizzato da Kiev“.
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Markov non ha dubbi: “L’obiettivo è quello di rovinare i rapporti del Cremlino con i paesi musulmani”

Il gruppo dello Stato islamico ha dichiarato su uno dei suoi account Telegram che i suoi combattenti “hanno attaccato un grande raduno (…) alla periferia della capitale russa Mosca”. L’Ucraina ha negato ogni responsabilità. Ma Markov sembra aver preso una posizione netta: “L’obiettivo è quello di rovinare i rapporti del Cremlino con i paesi musulmani e alimentare l’indignazione dell’Occidente contro la Russia così da garantire i finanziamenti e forse anche l’invio di truppe Nato in Ucraina”.

In passato la Russia è stata colpita da diversi attentati di gruppi islamisti. Nel 2002 i combattenti ceceni presero in ostaggio 912 persone nel teatro Dubrovka di Mosca per chiedere il ritiro delle truppe russe dalla Cecenia. La presa di ostaggi si concluse con un assalto delle forze speciali e con la morte di 130 persone, quasi tutte asfissiate dal gas utilizzato dalle forze di sicurezza russe.

Del resto, l’ambasciata americana a Mosca, qualche tempo fa aveva diramato un comunicato in cui si faceva chiaro riferimento a un possibile rischio di attentati in territorio russo. Markov in tal proposito ha dichiarato: “Questo avvalora la mia tesi. Si stava preparando l’attacco. Sappiamo tutti che i servizi ucraini sono controllati dagli americani”.

Il ministero degli Esteri russo lo ha definito “un sanguinoso attacco terroristico. L’intera comunità internazionale deve condannarlo”. Ma sulla reazione di Putin, l’esperto si sbilancia: “Di sicuro non si vendicherà sui civili ucraini: del resto saranno futuri cittadini russi”.
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Ultimo Aggiornamento: 23/03/2024 08:53