Vai al contenuto

Alexandra uccisa a martellate: il compagno Avni Mecja condannato a 24 anni, riconosciute le attenuanti

Pubblicato: 27/03/2024 18:34

È stato condannato a Bolzano a 24 anni di reclusione Avni Mecja, accusato di omicidio pluriaggravato per aver ucciso a martellate la compagna Alexandra Elena Mocanu il 22 ottobre 2022. La pm Federica Iovene aveva chiesto la condanna all’ergastolo, non ravvisando i margini per la concessione delle attenuanti generiche. Attenuanti che il difensore di Avni Mecja aveva invece chiesto per via della confessione, della collaborazione con gli inquirenti e del risarcimento riconosciuto al figlio della vittima.

“Ha fatto una Confessione utilitaristica, nelle intercettazioni disse che se l’era cercata” aveva spiegato nei giorni scorsi l’accusa durante il processo, riferendosi ad alcune conversazioni tra l’imputato e la madre in cui l’uomo avrebbe detto:  “Ho provato con le buone ma niente. Ha avuto quello che si meritava”.
Leggi anche: Liliana Resinovich “abortì dopo uno stupro”: la nuova, sconvolgente versione di Sebastiano Visintin

“L’ho uccisa a martellate in testa”

“L’ho uccisa a martellate in testa” aveva raccontato infatti Avni Mecja davanti agli inquirenti, confessando pienamente il delitto e facendo ritrovare anche l’arma. L’uomo aveva ammesso di aver ucciso Alexandra Elena Mocanu al termine di una lite, colpendola alla testa con una mazzuola da muratore che teneva nel cassetto degli attrezzi in casa. Durante l’udienza in aula, inoltre, Avni Mecja si è dichiarato “pentito” tramite alcune dichiarazioni spontanee a inizio udienza, spigando:  “Sono pentito. Penso sempre ad Alexandra e a volte vorrei farla finita. Ho sbagliato”.

Per l’avvocato della difesa, Massimo Dal Ben, si tratta di una sentenza “equilibrata. Il fatto che le attenuanti siano state ritenute equivalenti e non prevalenti rispetto alle aggravanti sarà uno dei probabili motivi di impugnazione”. Prima però si attendono le motivazioni, attese tra 90 giorni.

Soddisfatto anche Gianmarco Tosetto, avvocato di parte civile: “Quello che ci premeva era che emergesse la determinazione di Alexandra nel pensare al figlio e nel non risparmiarsi mai, neanche sul lavoro, per potergli mandare dei soldi”.

Mecja era già stato denunciato per maltrattamenti dalla vittima

Due anni prima dell’omicidio, Mecja era già stato denunciato per maltrattamenti dalla vittima. Dopo qualche tempo tra i due c’era stato un riavvicinamento fino al tragico epilogo. Alexandra fu uccisa a martellate la sera del 22 ottobre 2022 al termine dell’ennesima lite per gelosia. “Non ho visto più nulla, c’era come una nebbia. L’ho colpita due volte, poi mi sono seduto accanto a lei. L’ho coperta, perché mi dispiaceva, e poi le ho messo due sacchi sulla testa perché la sentivo rantolare. Le ho messo anche un fil di ferro attorno al collo, ma non potevo stringere. Non volevo che soffrisse”, ha ammesso Mecja in aula. L’uomo aveva anche tentato una breve fuga ma poi si era costituito.
Leggi anche: Morte Roberta Bertacchi: svolta shock nelle indagini: cosa è successo davvero