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Morte Roberta Bertacchi: svolta shock nelle indagini: cosa è successo davvero

Pubblicato: 27/03/2024 11:48

C’è un indagato per la morte di Roberta Bertacchi, la ragazza di 26 anni, originaria di Ruffano e ritrovata morta nella sua abitazione alla periferia di Casarano, in provincia di Lecce. Il suo corpo è stato ritrovato impiccato a una sciarpa all’alba del 6 gennaio. L’indagato è il suo compagno, Davide Falcone, 34enne di Casarano.
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Le accuse al fidanzato

Falcone è sato iscritto nel registro degli indagati con le accuse di istigazione al suicidio e maltrattamenti in famiglia. L’indagine è condotta dalla pm Simona Petrolo, inizialmente a carico di ignoti, poi circostanziata a seguito dei risultati degli esami autoptici.

Depositata anche la consulenza dell’esperto Maurizio Ingrosso sul telefonino della 26enne. Questa avrebbe fatto chiarezza sui contatti, i messaggi e le chat tra la ragazza e il suo fidanzato nei giorni e nelle ore che hanno preceduto la tragedia.

Il giovane, ultrà del Casarano calcio, è nel frattempo finito in carcere nell’operazione con cui il 7 marzo scorso a Casarano è stato sgominato un cartello criminale.

Una relazione tormentata

La vittima frequentava il 34enne da poco e la storia non sembrava destinata a un esito felice. Nel momento del ritrovamento del cadavere, i carabinieri convocarono in caserma Falcone. Lui raccontò di aver riaccompagnato Roberta a casa e di essere poi tornato dai figli. Secondo alcuni testimoni, invece, dopo una lite in un pub di Casarano, i due si sarebbero separati. La ragazza sarebbe rincasata a piedi mentre Falcone l’avrebbe raggiunta e, dopo un ulteriore litigio in presenza di amici, sarebbe tornato a casa sua.

Il corpo di Roberta venne ritrovato la mattina seguente sul balcone della sua abitazione con una sciarpa del Casarano Calcio legata al collo, che le era stata regalata proprio dal suo fidanzato.

Dopo una perquisizione in casa, i carabinieri hanno ritrovato diversi oggetti buttati per terra che alimentano i sospetti su un presunto litigio anche tra le pareti domestiche. Tutte queste incongruenze nella ricostruzione hanno accelerato le indagini.

L’ipotesi della morte violenta, invece, rimane sullo sfondo alla luce degli esiti dell’autopsia. Le lesioni riscontrate all’altezza del collo della ragazza, infatti, risulterebbero compatibili con il suicidio. A maggior ragione, prende consistenza la pista che Roberta possa essere stata indotta a togliersi la vita. E la relazione tormentata con il suo fidanzato potrebbe aver avuto un peso determinante.