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Giulio Giaccio, sciolto nell’acido dai camorristi, altri 3 arresti dopo 24 anni

Pubblicato: 27/03/2024 10:38

Aveva 26 anni nel 2000, Giulio Giaccio, quando fu prelevato da un commando di camorristi e sciolto nell’acido. Dopo 24 anni ancora non esiste una verità processuale definitiva sulla sua morte, da sempre definita “uno scambio di persona” dai diretti interessati. Oggi sono stati compiuti altri tre arresti. Raffaele D’Alterio, Salvatore Simioli e Salvatore De Cristofaro si aggiungono ai tre imputati “storici”: Roberto Perrone, Salvatore Camarrota e Carlo Nappi.
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Camarrota, Nappi e Giaccio

I nuovi arresti e il processo ancora in corso

Sono scattate le manette per Raffaele D’Alterio, Salvatore Simioli e Salvatore De Cristofaro. I loro nomi si aggiungono a quelli di Perrone, Nappi e Cammarota, ancora a processo, che sono in attesa della sentenza di primo grado. I sei appartengono al clan Polverino. L’inchiesta è seguita dai pm Giuseppe Visone e Maria Di Mauro.
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Decisivo il ruolo di un nuovo pentito del clan Polverino, che ha verificato e confermato le dichiarazioni di Roberto Perrone. Il pentito è un ex luogotenente del boss Polverino, che ha da poco ultimato il periodo di 180 giorni decisivo per la confessione.

Lo scambio di persona

Giaccio fu prelevato da finti poliziotti, perché scambiato per un ragazzo che a quei tempi aveva importunato la sorella di un affiliato. Ucciso e sciolto nell’acido senza mai aver commesso alcun reato e senza mai aver avuto contatti con la camorra. Un errore di persona, come conferma ora il nuovo pentito che conferma le accuse messa agli atti dal pentito Perrone.