Vai al contenuto

Kata scomparsa da 9 mesi. L’appello della madre: “Non è più in Italia”

Pubblicato: 29/03/2024 13:49

Scomparsa della piccola Kata a Firenze. Sono passati nove mesi da quel sabato 10 giugno 2023, quando di lei si sono perse le tracce. Il prossimo 6 aprile, Kalaeya compirà sei anni. “Più probabile non sia più in Italia”, dice la madre. “Per me più di una persona sa cosa è successo lì dentro. Non so dove sia ora ma più probabile che non sia più in Italia”.
Leggi anche: Edoardo Galli è stato ritrovato: la bellissima notizia dopo giorni di paura, cosa stava facendo

Le indagini ricominciano da zero

Nuovo reset e ripartenza per le indagini sulla scomparsa della bambina. Gli inquirenti fiorentini seguono ora una pista internazionale. Sono stati ascoltati nuovi testimoni che hanno fornito più dettagli. Resta il fatto che l’ex Hotel Astor occupato, una volta sgombrato e perquisito, non ha fornito prove utili. È probabile che la bambina, che le telecamere riprendevano l’ultima volta rientrare in hotel dopo aver giocato con altre bambine, è sia stata fatta uscire dal lato posteriore della struttura, dove non ci sono videocamere.

La madre della bambina, Katherine, sembra quasi rassegnata. “Non sappiamo nulla, anche se speriamo presto di conoscere la verità. Non sappiamo nemmeno come è uscita dall’hotel. La mia ipotesi è sempre la stessa: che sia stata portata sul retro, dove non ci sono telecamere, per via Monteverdi”.

“Più di uno sa cos’è successo”

“Mi auguro che trovino qualcosa – ha continuato la mamma di Kata -. Per me più di una persona sa cosa è successo lì dentro. Non è possibile che nessuno abbia visto o sentito nulla. La gente era sempre in giro nell’Hotel. C’erano persone che sapevano e controllavano chi entrava e chi usciva. Erano sempre dietro al portone. Io sono convinta dall’inizio che più di uno sappia cosa è successo”.

Secondo Katherine, la figlia “da subito avrebbe reagito, avrebbe urlato o pianto, lei è molto sveglia. Non so dove sia ora ma più probabile che non sia più in Italia. Dopo tanti mesi nessuno ha chiamato o inviato una segnalazione, come se fosse sparita nel nulla”.