Dopo il drammatico ritrovamento dei resti di Émile Soleil, il bambino scomparso dal villaggio di Haut-Vernet in Provenza (Francia) lo scorso 17 luglio, gli investigatori sono al lavoro per capire cosa sia successo prima della terribile scoperta di queste ore. Per settimane, infatti, decine di gendarmi, volontari, squadre cinofile avevano perlustrato la zona alla ricerca del bimbo di 2 anni e mezzo svanito nel nulla, senza risultati. Poi, dopo 8 mesi, sabato 30 marzo un escursionista si è imbattuto per caso in delle ossa umane, che sono poi risultate appartenenti al povero Émile . La domanda che in tanti si stanno facendo è scontata: com’è possibile che in passato nessuno si era accorto di quei resti?
Émile Soleil, il giallo delle ossa “spostate” dopo il ritrovamento
Il sindaco del villaggio François Balique ha sottolineato che la zona del ritrovamento è inaccessibile alle auto, e che era stata già setacciata a fondo durante le precedenti ricerche. “È un luogo di campagna deserto, non passa nessuno se non le mucche ogni tanto, non ci sono case”. Proprio per questo, la portavoce della gendarmeria nazionale Marie-Laure Pezant, a Bfmtv non ha escluso la possibilità che le ossa siano state spostate: “Nulla indica che le ossa fossero presenti al momento della ricerca. Le ossa potrebbero essere state depositate in seguito. Da un intervento umano, un animale, o in virtù di condizioni meteorologiche”.
Le indagini al momento stanno seguendo tutte le direzioni. La polizia non ha escluso che il bambino possa essere morto a causa di un incidente, ma valuta anche la possibilità che dietro questa tragedia, che ha scosso una nazione intera, possa esserci un vero e proprio omicidio. Al momento della scomparsa, Émile era appena arrivato per l’estate nella seconda casa dei nonni materni, dove la famiglia andava in vacanza da anni. Il bambino era stati visto camminare a poche decine di metri dall’abitazione, mentre il nonno era impegnato in dei lavori non lontano da lui.
