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Uccide la moglie, taglia il corpo in 200 pezzi e li getta nel fiume: condannato all’ergastolo

Pubblicato: 08/04/2024 19:08

Un “mostro” che ha pugnalato a morte la moglie e poi ne ha smembrato il corpo prima di gettarne i resti in un fiume giorni dopo è stato incarcerato a vita. Il corpo di Holly Bramley è stato tagliato in più di 200 pezzi e parti sono state trovate nel fiume Witham nel marzo 2023. Nicholas Metson, che ha ammesso l’omicidio, è stato condannato all’ergastolo dalla Lincoln Crown Court.

I fatti risalgono al marzo dello scorso anno. Stando a quanto accertato il 28enne ha pugnalato la moglie almeno quattro volte prima di tagliarla a pezzi e conservarli per una settimana nella dispensa della cucina del loro appartamento a Lincoln.

Nel condannare Metson, 28 anni, di Shuttleworth House, Lincoln, il giudice di Sua Onore Simon Hirst gli ha detto: “La causa della morte non può essere stabilita dato il modo in cui hai trattato il corpo di Holly dopo averla uccisa”.
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A scoprire i resti umani è stato un passante

Inorriditi per la brutalità del femminicidio, i pubblici ministeri hanno descritto Metson come un personaggio “contorto e barbaro“, affermando che il modo in cui ha tagliato a pezzi sua moglie è andato “ben oltre ciò che era necessario per spostare il cadavere”. A scoprire i resti umani è stato un passante, che in un primo momento ha creduto che si trattasse di brandelli di animali uccisi. La verità si è invece rivelata ben più macabra.


In un primo momento, interpellato dalla polizia sulla scomparsa della donna, Nicholas Metson aveva dichiarato che Holly se n’era andata di casa a causa di una malattia psichiatrica: gli agenti tuttavia avevano notato fin dall’inizio qualcosa di molto strano, visto che nell’abitazione della coppia era presente un pungente odore di candeggina. Indagando più a fondo i poliziotti avevano scovato lenzuola sporche di sangue e una sega avvolta in un asciugamano.

Nei giorni successivi all’omicidio, Metson aveva cercato su Internet “come sbarazzarsi di un cadavere” e aveva inviato messaggi alla famiglia e agli amici di sua moglie utilizzando il suo telefono e i suoi account sui social media “confessando di aver trattato male [Metson]”, ha detto il giudice.

Ha infine pagato un amico di nome Hancock 100 dollari per aiutarlo a smaltire i suoi resti, che Metson aveva messo in sacchetti di plastica e scaricato nel fiume. Successivamente sono stati avvistati da un passante la sera del 25 marzo.
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