Vai al contenuto

“Truffe romantiche”, l’affare (milionario) dei profili fake. Ecco come riconoscerli e come difendersi

Pubblicato: 10/04/2024 22:02

Romance scam o truffa romantica, le chiamano, ma di romantico vi è ben poco: restano l’illusione e il disincanto, almeno in una seconda fase, quando la vittima di turno realizza – spesso, un po’ troppo tardi – di essere stata presa in giro, ma soprattutto derubata. Infatti, non esistono solo le cybertruffe più sofisticate, come il cosiddetto phishing, ma, sempre online, si possono mettere “in gioco” i sentimenti umani, come l’amore appunto: truffe che stanno conoscendo una preoccupante fase di recrudescenza. E, poi, c’è un altro problema: in molti rinunciano a denunciare, poiché si vergognano o in certi casi anche per non far conoscere alla o al partner i propri “tradimenti” virtuali. Si tratta di truffe “molto diffuse”, come spiega il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Ivano Gabrielli, che ha enumerato i dati – preoccupanti – del fenomeno, riportati da il Giornale. In particolare, sono in netto aumento i casi di sex extortion e revenge porn: “Oltre 1.500 indagati”, solo per queste due fattispecie. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo schema tipico

Sono tutti raggiri che, oltre ad estorcere denaro, sovente arrecano danni psicologici, o anche reputazionali, non indifferenti. Soffermiamoci dapprima sull’aspetto economico. Nel solo 2021, secondo le ultime quantificazioni di cui disponiamo, sono stati spillati oltre 4 milioni di euro sotto la falsa promessa di un nuovo amore. E la situazione non pare affatto cambiata. I criminali utilizzano profili social falsi, presentandosi come personaggi affascinanti e rassicuranti, con l’obiettivo di instaurare un rapporto con le vittime fino ad indurle a credere a una relazione sentimentale. Guadagnata la fiducia e la confidenza delle vittime, i criminali avanzavano richieste di denaro, utilizzando le scuse più disparate. La vittima tipo è donna, in media sui 50 anni, spesso reduce da una relazione sentimentale e con figli che ormai si sono fatti una famiglia e vivono lontani: ma non sono pochi gli uomini che, chattando allo smartphone o al pc, si sono lasciati irretire da malfattori che si fingevano donne, per lo più straniere, mediante account con fotografie e immagini provocanti, presentandosi come modelle o ricche ereditiere. Le vittime non vengono mai scelte a caso. Prima di contattare una persona i truffatori ne studiano il profilole condivisionile interazioni per conoscere tutto ciò che piace o interessa alla vittima. (Continua a leggere dopo la foto)

I numeri, impressionanti

Il problema è che tra il momento in cui si ha il sospetto prima, e la certezza poi, di essere stati raggirati, e quello in cui si formalizza la denuncia, trascorre troppo tempo: perché le persone coinvolte “devono ammettere prima con se stesse di essere state ingannate, ovvero che quello che pensavano fosse un vero interesse nei loro confronti era solo un mezzo per ottenere del denaro”, ancora nelle parole del dirigente della Polizia postale, Ivano Gabrielli. Sono 9.538 i casi trattati di stalking, minacce, molestie, sextortion, sostituzione di persona, illecito trattamento di dati personali, hate speech, propositi suicidari, per i quali sono state indagate 1.249 persone. In relazione al reato di diffamazione online, sono 2.060 i casi trattati e 526 le persone indagate.
In continuo aumento l’attività di contrasto al revenge porn, con 283 casi trattati (di cui 29 in danno di minori) e 115 persone indagate. (Continua a leggere dopo la foto)

Come riconoscere la truffa (e come difendersi)

Vediamo, dapprima, come riconoscere una truffa romantica, e poi come difendersi. Secondo la Polizia postale, il campanello d’allarme deve scattare se: il profilo del truffatore è quasi perfetto, soprattutto le foto; evita in tutti i modi di incontrare fisicamente la persona; cerca di portare rapidamente la relazione a un livello più personale e intimo; evita anche di partecipare a chiamate o videochat; a un certo punto, inizia a chiedere regali o denaro; fa domande molto personali; cerca di passare il prima possibile a un canale più privato, come WhatsApp. E, dunque, cosa fare nel caso si sospetti una truffa? Ecco i consigli della Polizia postale: controllare su un comune motore di ricerca il nome e le immagini del profilo delle persone che ci richiedono questo tipo di attenzioni, verificando che non vi siano già segnalazioni da parte di altri utenti; diffidare di coloro che inviano messaggi utilizzando un italiano spesso sgrammaticato; non fidarsi di chi chiede denaro con insistenza; denunciare ciò che sta accadendo, astenendosi dal pagare qualsiasi somma di denaro.

Potrebbe interessarti anche: Prosciutto cotto, cosa contiene davvero. Esaminate le 8 marche più diffuse