Parlare di problemi “tecnici e informatici” a questo punto pare alquanto riduttivo. È oramai da ben quattro giorni, da domenica 7 aprile, che oltre 3 milioni di clienti e correntisti di Banca Sella non possono avere accesso ai servizi online, con tutte le evidenti e facilmente intuibili conseguenze, e con i disagi che ciò può comportare. In down, infatti, l’intera infrastruttura dell’home banking garantita da Hype, la banca digitale e app di pagamento online del Gruppo Sella. I problemi interessano tanto l’operatività dei conti quanto quella delle carte. Da giorni i clienti segnalano la mancata ricezione degli stipendi e dei bonifici in entrata ma anche il blocco di quelli in uscita, con conseguente mancato pagamento di bollette e di bonifici periodici. Tutti i tentativi di login con le proprie credenziali di home banking falliscono, e anche i prelievi sono bloccati. Per compensare – parzialmente – i disagi, Banca Sella ha prolungato gli orari di apertura delle proprie filiali e sedi, all’incirca trecento in tutta Italia, sino alle 18, in modo che i clienti possono effettuare operazioni di cassa, compresi i prelievi, e ricevere assistenza in caso di emergenze. (Continua a leggere dopo la foto)

Cosa sta succedendo?
Ma cosa sta succedendo? Saremo sinceri: non lo sappiamo; e non lo sa neppure il gruppo bancario, che quantomeno ha escluso si tratti di un attacco hacker, altresì comunicando che i soldi dei clienti sono “al sicuro”. Al sicuro, ma fermi; bloccati dal 7 aprile. Contattata da Il Sole 24 Ore, la banca ha spiegato che a causare i disservizi è stato un aggiornamento informatico. Un nuovo firmware (cioè una nuova versione del software che gira sui sistemi di Banca Sella e Hype), che ha generato un’improvvisa richiesta di capacità alle Cpu (Central Processing Unit). “Si tratta – viene precisato dallo stesso istituto di credito – di un tipo di intervento che richiede tempo”, e per questo motivo le attività effettuate finora “non sono state in grado di risolvere completamente il problema”. Frattanto, sui social network, i commenti dei clienti spaziano dalla rabbia alla rassegnazione. Non manca chi la prende con maggior filosofia: “Tutto bloccato. Non so neanche se ci sono ancora quei due spicci sul mio conto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il disagio dei clienti
Le due banche hanno spiegato che potrebbero esserci problemi anche per le ricariche delle carte e addebiti diretti sul conto. I clienti dovranno verificare una volta risolto il problema. In conclusione, se il lettore ci permette una considerazione personale, l’imbarazzante vicenda rende chiaro che la demonizzazione del contante – che qualcuno è arrivato persino a dire che inquini, e che dunque vada abolito – in ragione e in funzione di una completa digitalizzazione di ogni scambio, comporterebbe precisamente questi rischi: l’inaccessibilità, per cause endogene o addirittura eterodirette, alle proprie finanze.
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