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Isabella Santacroce, l’orgoglio della scrittrice: “Sono una cannibale e ne sono fiera”

Pubblicato: 11/04/2024 08:51
Isabella Santacroce intervista cannibale

Erano quasi quattro anni che Isabella Santacroce non si esprimeva più pubblicamente. Ora però la scrittrice ha deciso di rompere il silenzio. Lo fa concedendo una lunga intervista a Repubblica in cui si lascia andare a diverse rivelazioni sulla sua vita e sulla sua carriera. La sua ultima fatica letteraria si intitola ‘Magnificat amour’ (il Saggiatore).
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L’intervista di Isabella Santacroce a Repubblica

“Sono stati anni dickinsoniani, anni di esistenza claustrale, ma per me la solitudine è uno stato di grazia”, così Isabella Santacroce spiega via mail al cronista di Repubblica i motivi del suo lunghissimo silenzio. E poi: ‘Magnificat Amour’ l’ho scritto tenendo accanto una candela accesa, era il mio indicatore. Iniziavo nel pomeriggio arrivando spesso all’alba. Trascorrevo con lui anche tredici ore. A volte andavo a dormire e poi ritornavo quasi lo sentissi chiamarmi”.

Magnificat Amour vive nella dimensione del sacro, che io considero la somma degli estremi, dove il santo e il peccatore convivono. Entrambi sono espressione dell’oltrepassamento del limite. – spiega ancora Isabella Santacroce – Per me la scrittura è un continuo misurarmi con l’assoluto. La letteratura è altezza, e richiede altezza. Scrivere per me non è una passione, ma una consacrazione”.

“Quando ha esordito con ‘Fluo’, a metà anni Novanta, è stata avvicinata agli scrittori ‘cannibali’”, le domanda ad un certo punto il giornalista. E la replica della scrittrice è netta e convinta: “È stato l’ultimo movimento letterario italiano, e sono orgogliosa di averlo condiviso con grandi autori come Aldo Nove, Tiziano Scarpa e Niccolò Ammaniti. Ho ricordi molto belli della mia amicizia con Aldo e Niccolò. La prima volta che ci siamo incontrati Aldo stava regalando a tutti delle caramelle mentre Niccolò parlava di film horror”.
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