È stato prontamente ribattezzato “Bonus ristoranti”, ed è forse è riduttivo giacché il contributo per cui il governo Meloni ha stanziato circa 56 milioni di euro sarà rivolto anche a pasticcerie e gelaterie, all’intero comparto della ristorazione in definitiva. Le risorse provengono dal Fondo per il sostegno della gastronomia made in Italy del Ministero dell’Agricoltura. Il cosiddetto “Bonus ristoranti” concede sovvenzioni in due casi: per l’acquisto di macchinari professionali; per l’assunzione di nuovi apprendisti, attraverso Invitalia, l’ente pubblico a sostegno delle imprese. In particolare, una volta avuto accesso alla piattaforma di Invitalia attraverso Spid o Carta d’identità elettronica, a questo link si potranno richiedere contributi a fondo perduto fino a 30mila euro per ristoranti, pasticcerie e gelaterie. Lo ribadiamo: a fondo perduto, dunque senza restituire né il capitale erogato né gli interessi. Vediamo come, e quando, fare domanda. (Continua a leggere dopo la foto)

Il contributo (a fondo perduto)
I beneficiari potranno godere di un contributo in conto capitale pari al 70% delle spese totali ammissibili. La cifra massima, come detto, è di 30mila euro. A un rapido calcolo, emerge che, per ottenere la massima erogazione di 30mila euro gli imprenditori dovranno certificare una spesa di circa 43mila euro. Vediamo, ora, come si estrinseca la misura. Nel caso dei ristoranti, l’azienda deve risultare operante nel settore identificato dal codice ATECO 56.10.11, vale a dire “Ristorazione con somministrazione”. Inoltre, deve essere costituita o iscritta come attiva nel Registro delle imprese da almeno dieci anni. Sussiste, tuttavia, una parziale deroga a quest’ultimo punto, riportata da Sky Tg24: è necessario che il ristoratore abbia acquistato nel corso dei precedenti 12 mesi prodotti certificati Dop, Igp, Sqnpi, Sqnz e prodotti biologici per almeno il 25% degli acquisti totali del periodo. Per quel che, invece, attiene a gelaterie e pasticcerie, indicate dal codice ATECO 56.10.30 e per la “Produzione di pasticceria fresca” (codice ATECO 10.71.20) il requisito essenziale è l’iscrizione al Registro Imprese da 10 anni alla data di pubblicazione del relativo Decreto Ministeriale del 21 ottobre 2022, oppure acquisito di prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI e prodotti biologici per almeno il 5% del totale. (Continua a leggere dopo la foto)

Le spese ammissibili
Circa le spese ammissibili, i macchinari da acquistare devono essere nuovi, “effettivamente funzionali allo scopo e acquistati alle normali condizioni di mercato da terzi che non abbiano relazioni con l’impresa”, come specifica Invitalia. Invece, per l’inserimento di apprendisti diplomati (purché siano under 30) nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, la misura finanzia i contratti di apprendistato dei giovani diplomati con una dotazione di 20 milioni. (Continua a leggere dopo la foto)

I tempi
I contributi saranno concessi in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande, nonché somministrati in un’unica soluzione. La procedura è stata riaperta il 12 marzo e ci sarà tempo sino al 13 maggio 2024 per fare richiesta. I pagamenti eseguiti dalle aziende devono altresì risultare tracciabili: ogni bonifico deve partire da conti correnti dedicati intestati all’impresa. Non è ammesso il pagamento in contante. È anche disponibile un numero verde gratuito per la richiesta di informazioni: 800 77 53 97.
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