Vai al contenuto

LaStampa e Corriere contro le “Case Green”: cosa c’è dietro il “risveglio” dei giornaloni e cosa scrivono

Pubblicato: 16/04/2024 14:43

Prendiamola come una buona notizia, adesso anche i paladini italiani del Green, come il Corriere, LaStampa, Repubblica e altre testate baluardo del Sistema, si stanno svegliando. Mentre fino a pochi mesi fa sviolinavano per la transizione verde imposta da Bruxelles, ora sono tutte lì a criticare la misura e a fare i conti. Dicevamo: è uan buona notizia, così il nostro canto solitario diventerà un coro. Camilla Conti, su LaVerità, ha messo in fila le osservazioni dei giornaloni. Parte con Alessandro Barbera che, su LaStampa, fa una stima di quanto ci costerà da qui al 2030 la nuova direttiva Ue sulle case green: fino a 600 milioni, per stare bassi. E si chieda se valga la pena investire una cifra cosi ingente per migliorare l’efficienza degli immobili. Buongiorno, viene da dire. E sulle pagine del Corriere della Sera? Ecco che si legge: “Aspettando il nuovo parlamento europeo, quali disposizioni potrebbero essere modificate? I nostri futuri rappresentanti, nei vari gruppi di appartenenza, dovrebbero rimodulare, per le esose spese da sostenere, le direttive che riguardano sia le case green” sia le future “auto elettriche” che hanno prezzi elevati e scarsa autonomia”. Altro buongiorno. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Frajese asfalta il governo: “Non vogliono fare chiarezza sui vaccini: ecco perché”. L’intervista-bomba

Il direttore del Corriere, Luciano Fontana, arriva “addirittura” a scrivere: “Non può essere un affare per ricchi, che crea disagio sociale o addirittura mette in ginocchio economicamente larghissima parte degli italiani”. Già, il punto è che qui ormai tutti stanno capendo che questa transizione di verde avrà soltanto quello delle persone che non avranno più una Lira. Pardon, un Euro. L’unico rammarico ora è che se questi giornaloni si fossero svegliati prima forse sarebbe stato meglio, ora che la partita politica sulla direttiva è stata chiusa è inutile. Ricordiamo che la transizione poi riguarderà non solo la casa ma anche le automobili. L’obbligo di mettere in regola un numero elevato di immobili e auto in pochi anni creerà una voragine nei conti degli italiani. (Continua a leggere dopo la foto)

Chi non ha la liquidità necessaria per intervenire dovrà chiedere alle banche fidi che, come già sta accadendo ora – denuncia Conti – saranno più costosi di quelli applicati alle case con classi energetiche migliori. “Chi, a scendere nella scala della ricchezza, non otterrà il mutuo sarà costretto a vendere la casa. E lo dovrà fare a un prezzo più basso, diventando più povero”. Intanto, conclude sempre LaVerità, un’altra notizia significativa è che un colosso come Tesla ha i magazzini pieni, segno che le persone non comprano più quelle auto. E proprio ieri ha annunciato il taglio del 10% della propria forza lavoro a livello globale.

Ti potrebbe interessare anche: Vannacci spacca la Lega: cosa sta succedendo nel partito. Il retroscena esplosivo