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“TikTok ti paga per guardare i video!” Cosa si nasconde davvero dietro l’incredibile iniziativa dei cinesi

Pubblicato: 17/04/2024 22:08

Essere pagati essenzialmente per stare sui social a guardare dei video. Forse può sembrare strano, ma è precisamente quel che propone TikTok, la piattaforma cinese divenuta, da “social dei bambini” o degli adolescenti, sempre più diffusa anche tra i grandi. Rimarranno nella leggenda alcuni video dell’ultima campagna elettorale in cui, per avvicinare i neomaggiorenni al voto, taluni leader politici sconfinavano nel grottesco, ma non divaghiamo. Torniamo alla proposta di TikTok, che certamente interesserà chi intenda monetizzare la propria nullafacenza grazie a questo metodo. L’idea è questa, già parzialmente anticipata: avvicinare e “fidelizzare” sempre più 30enni, 40enni e oltre con una nuova versione di TokTok, che sarà vietata ai minori e si chiamerà TikTok Lite, differenziandosi per un piccolo fulmine disegnato sul logo e la scritta Lite sulla schermata home. “Potrai prendere parte a varie attività entusiasmanti che ti consentiranno di accumulare punti, che potranno poi essere scambiati con premi“, ha spiegato l’azienda. Rilasciato in Giappone e Corea del Sud già nel 2023, la versione per gli adulti di TikTok è sbarcata in questi giorni in Francia e in Spagna, mentre non è al momento chiaro se e quando arriverà in Italia. (Continua a leggere dopo la foto)

Foto: il logo di TikTok Lite

Come funziona TikTok Lite

Il meccanismo per accumulare punti è piuttosto semplice. L’utente deve rimanere sull’app – il maggior tempo possibile, evidentemente –, effettuando l’accesso quotidianamente, mettendo “Mi piace” ai video, seguendo account di terze parti, invitando amici e guadagnando like a propria volta. A dire il vero, il guadagno ci pare irrisorio: si possono ottenere fino ad un massimo di 3.600 monete virtuali al giorno, l’equivalente di 0,36 centesimi, e i token possono essere convertiti in carte regalo tramite buoni Amazon, Paypal o valute da spendere durante i live su TikTok. I premi possono essere guadagnati compiendo determinate azioni che abbiamo già descritto, attraverso una dashboard ad hoc, con tanto di misuratore del tempo trascorso sulla piattaforma. Ora, c’è da dire che per una volta l’Unione europea si sta muovendo nella direzione giusta, avendo già avviato di recente un’indagine preliminare sui possibili effetti negativi derivanti dalla progettazione del sistema di TikTok, inclusi quelli comportamentali. Infatti, da più parti s’è levato un coro di critiche e di preoccupazioni, particolarmente a riguardo della privacy e dei potenziali rischi di dipendenza, poiché incoraggia una permanenza prolungata e costante sull’app. (Continua a leggere dopo la foto)

“Effetto Tana del coniglio

La principale preoccupazione riguarda la raccolta di dati degli utenti, attraverso la cosiddetta “pesca a strascico”. E qui non possiamo non aprire una doverosa parentesi sui Big Data, su cui si gioca una partita importantissima tra gli Stati Uniti e la stessa Cina, il Paese in cui TikTok è nato e da lì si è diffuso ovunque. Circa la dipendenza, invece, il rischio ha un nome: è definito “effetto Tana del coniglio, rischio implementato oltremodo dall’incentivo a rimanere sempre più a lungo sull’app, spinti dagli algoritmi che regolano il social. Un meccanismo che viola, come parzialmente anticipato e come rimarca con forza anche il portale Everyeye, gli obblighi previsti dal relativo Regolamento europeo, “relativi alla valutazione e alla mitigazione dei rischi sistemici, in termini di effetti negativi reali o prevedibili derivanti dalla progettazione del sistema di TikTok, compresi i sistemi algoritmici, che possono stimolare dipendenze comportamentali o creare il cosiddetto effetto Tana del coniglio“.

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