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Antonio Pistone muore incastrato tra la porta e la cabina dell’ascensore: drammatico incidente sul lavoro

Pubblicato: 18/04/2024 22:07

Una tragedia assurda, una morte terribile che ha lasciato nello sconforto una cittià intera. Antonio Pistone è morto tragicamente sul lavoro dopo essere rimasto incastrato tra la cabina e la porta di un ascensore, sul quale stava lavorando. Il dramma si è verificato in uno stabile di Aci Sant’Antonio, comune nella città metropolitana di Catania in Sicilia. Stando a una prima ricostruzione, la vittima lavorava come manutentore di ascensori ed era stato chiamato sul posto perché si era bloccato un ascensore di un palazzo di due piani in via Marchese di Casalotto. Durante l’intervento, però, è accaduto qualcosa di inaspettato e nel giro di pochi istanti si è consumata la tragedia.

La cabina si è infatti mossa all’improvviso e il ragazzo è rimasto schiacciato. Per liberare il corpo dell’operaio è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, accorsi su posto sia dal distaccamento di Acireale sia dal comando provinciale di Catania. Quando Antonio Pistone è stato estratto, purtroppo per lui non c’era già più nulla da fare. Soccorsa da personale medico e trasportata in ospedale, invece, la donna che era rimasta bloccata nell’ascensore.

La donna non ha riportato ferite fisiche, ma era in forte stato di shock psicologico a causa del drammatico incidente al quale aveva assistito. Sul luogo della tragedia sono arrivati anche i militari del Comando territoriale dell’Arma dei carabinieri, che hanno avviato le indagini del caso per ricostruire l’esatta dinamica che ha portato alla morte sul lavoro del 31enne. Tantissimi i messaggi apparsi sui social per ricordare Antonio, vittima di un destino terribile: “Vogliamo ricordarti con il tuo sorriso anche quando tutto stava cadendo a pezzi non smettevi mai di far festa” hanno scritto alcuni amici in un post. “Eri sempre sorridente, positivo, un ragazzo speciale non se ne può andare così. Adesso non ti vedrò più nelle serate, non mi metterai più in lista. Che ingiustizia”.

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