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“Scie chimiche”. Alluvione Dubai, Il Sole 24 Ore parla di “cloud seeding”: cosa è e come funziona

Pubblicato: 18/04/2024 14:08

Qualche tempo fa davano dei “complottisti” a quegli scienziati e a quei giornalisti che parlavano delle piogge create dall’uomo, o meglio, delle nuvole create dall’uomo. Come del resto continuano a dare dei complottisti a coloro i quali esprimevano e esprimono dubbi sui vaccini Covid, dubbi poi confermati da molti studi scientifici a riguardo. E così ora si scopre che l’alluvione di Dubai è dovuta proprio a quel fenomeno che si chiama “cloud seeding”. Oltre 140 millimetri di pioggia caduti in 24 ore in un’area che mediamente ne riceve 95 millimetri in un anno. Un fenomeno estremo su cui gli esperti si stanno ancora interrogando, andando a concentrarsi su un’attività che gli Emirati Arabi Uniti (e non solo) utilizzano da tempo: il “cloud seeding”, appunto. Letteralmente: “inseminazione delle nuvole”. Questa attività avviene attraverso l’utilizzo di aerei che iniettano nelle nuvole particelle di sale o di ioduro d’argento, in modo da formare cristalli di ghiaccio che si condensano in pioggia o neve, a seconda dell’altitudine. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, in condizioni ottimali, la semina può aumentare le precipitazioni di una singola nuvola fino al 20%. (Continua a leggere dopo la foto)
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All’argomento ha dedicato ora un accurato articolo Il Sole 24 Ore, e quindi non un qualsiasi giornale complottista, che spiega come gli Emirati Arabi Uniti utilizzano la semina per affrontare i problemi di siccità. “Il Centro nazionale di meteorologia dell’emirato, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, ha dichiarato di aver seminato le nuvole il 14 e 15 aprile”. Il 16 aprile è stato il giorno della violentissima alluvione a Dubai. Se questa tecnica è stata utilizzata alla vigilia del nubifragio, ci si domanda in quale misura abbia contribuito alla quantità inedita di pioggia caduta sull’hub finanziario e commerciale del Golfo. Ma come funziona il cloud seeding nei fatti? “Le sostanze chimiche devono essere iniettate nelle nuvole esistenti. Si è dimostrata efficace quando si rivolge alle nuvole pluviali nelle aree montuose – in altre parole, quando mira ad aumentare la pioggia”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ricostruisce Il Sole: “Il crescente utilizzo di questa tecnologia ha portato alla formazione di un gruppo di lavoro sulla modificazione del tempo all’interno dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm), che in un rapporto del 2023 ha messo in guardia sulla mancanza di conoscenza degli impatti di questa tecnologia”. Molti, dunque, dovrebbero chiamare i loro amici “complottisti” e chiedergli scusa. Gli esperti dell’Omm avvertono anche che le sostanze chimiche come lo ioduro d’argento “sono tossiche e il loro uso dovrebbe essere monitorato per i potenziali effetti nocivi sulla salute e sull’ambiente”.

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Ultimo Aggiornamento: 18/04/2024 15:57