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“Divieto di gelato”, l’incredibile ordinanza nella metropoli italiana. E scatta la polemica: “Ridicolo”

Pubblicato: 18/04/2024 19:27

L’approccio “repressivo”, di norma, non paga. Soprattutto se viene applicato in maniera francamente risibile. Ci spieghiamo meglio: la città di Milano, che è considerata la capitale morale del Paese, oramai da tempo fa i conti con il degrado, con la microcriminalità e la violenza. Situazioni solo “percepite” o “strumentalizzate” per l’ineffabile sindaco Beppe Sala, lo stesso primo cittadino per cui i milanesi “dovrebbero abituarsi” alle buche e al dissesto del manto stradale. Perché citiamo le due più recenti e spericolate uscite di Beppe Sala? Perché, al netto di quanto appena ricordato, apprendiamo con stupore che il problema fosse il gelato, o persino l’acqua. Proprio così: non sarà più possibile comprare un gelato o una bottiglia d’acqua dopo la mezzanotte. Per la precisione, a partire dal mese di maggio, il Comune ha intenzione di vietare dopo la mezzanotte l’acquisto del cibo da asporto, che siano bevande o cibo, specie nelle zone particolarmente interessate dalla movida quali Brera, Ticinese, Arco della Pace e corso Como. (Continua a leggere dopo la foto)

La (delirante) misura

L’ordinanza dell’assessore comunale alla Sicurezza, Marco Granelli, ancora non è stata firmata, ma entro il 3 maggio dovrà essere visionata e controllata dalle parti interessate: attualmente è pubblicata nell’Albo pretorio come avvio di procedimento, con la dicitura: “Movida. Obiettivo, cercare un equilibrio tra la socialità e il divertimento, la quiete e salute dei residenti e la libera attività economica”. Sicché, molto probabilmente, dal prossimo 17 maggio al 4 novembre in dodici zone – in seguito vedremo quali – densamente frequentate nelle ore serali sarà vietato acquistare un gelato o una bottiglietta d’acqua d’asporto dopo mezzanotte. Ora, avremmo ben capito una restrizione alla vendita di alcolici, persino alla loro somministrazione dopo un certo orario, ma chi consuma un gelato o addirittura beve dell’acqua in bottiglia non risponde al profilo del molestatore, del teppista, neppure del “casinista”. Ecco le regole esatte: stop all’asporto tutti i giorni allo scoccare della mezzanotte, chiusura dei dehor mezz’ora dopo e solo sabato, domenica e nei festivi l’orario si prolunga fino all’una e mezza. Ambulanti via dalle strade dalle 20. (Continua a leggere dopo la foto)

Un coro di critiche

L’ordinanza ha l’obiettivo di “tutelare la tranquillità e il riposo dei residenti e a garantire la fruizione, da parte di tutti e tutte, dello spazio pubblico in alcune aree interessate dalla movida”. Non era difficile immaginare che si sarebbe sollevato un vero vespaio di polemiche. Così Lino Stoppani, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe): Il problema della movida selvaggia esiste, ma questo intervento “provoca solo danni ad aziende che creano ricchezza e fatturato. I titolari di pubblici esercizi sono arrabbiati”. Gli fa eco segretario generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri: “Impossibile vendere dopo mezzanotte un cono gelato o una bottiglia d’acqua. L’amministrazione comunale si sta rendendo conto di cosa sta facendo?”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Le misure davvero necessarie”

Ancora Lino Stoppani, presidente Fipe, si dimostra molto più saggio dell’Amministrazione meneghina, nell’inquadrare le misure davvero necessarie, ovvero tre in particolare: “Contrastare l’abusivismo tipico nelle zone della vita notturna, dove gli esercizi vengono penalizzati da chi vende bevande senza licenza”; poi, “rafforzare i controlli, se vogliamo ripristinare un minimo di decenza”. Infine, il Comune “deve riprendersi il presidio del territorio, programmando uno sviluppo ordinato: prima si è dato il via libera alle aperture indiscriminate, poi scattano i divieti”. Queste, riassunte da Il Giorno, tutte le dodici zone della movida maggiormente rumorose, caotiche e disordinate: Nolo; Lazzaretto; Melzo; Isola; Sarpi; Cesariano; Arco della Pace; Como/Gae Aulenti; Garibaldi; Brera; Ticinese; Darsena e Navigli.

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