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Bambino sbranato da due pitbull, la zia: “Quando usciva i cani venivano chiusi”

Pubblicato: 22/04/2024 21:23

Una tragedia assurda, quella accaduta nelle scorse ore a Eboli località Campolongo, in una villetta isolata e immersa nel verde della frazione della Piana del Sele, nel Salernitano. Un bambino di poco più di un anno è stato sbranato da due pitbull tenuti in giardino, anche se la dinamica dell’accaduto non è ancora del tutto chiara. I carabinieri stanno indagando per capire come siano realmente andate le cose, per ricostruire la terribile aggressione. Intervistato dalla testata Fanpage, la zia del piccolo, sorella della mamma, ha raccontato: “Quando sono arrivata i cani erano già chiusi nella stanza. I due molossi li conoscevamo, quando usciva il bambino i cani venivano chiusi. Non avevano mai visto i bambini”.

La madre del bambino è subito intervenuta insieme allo zio per tentare di allontanare gli animali dal piccolo, con la donna che avrebbe riportato anche delle ferite. La dinamica, ricostruita attraverso le dichiarazioni dei testimoni, sembrerebbe quella di una aggressione improvvisa: il bimbo era in braccio ai familiari nel cortile, lo zio e la madre. Uno dei due pitbull sarebbe scattato contro il piccolo e subito dopo lo avrebbe fatto anche l’altro.

La mamma a quel punto sarebbe intervenuta per salvare il figlio, restando ferita, mentre lo zio sarebbe caduto e si sarebbe fatto male ad un ginocchio. Nulla da fare. I cani, secondo le ricostruzioni dei medici, hanno azzannato e le lesioni riportate dal bambino, gravissime, lo hanno portato ad una morte pressoché istantanea. I pitbull sono stati successivamente portati via dal servizio veterinario della Asl di Salerno e chiusi in un canile di Caserta. Non avrebbero manifestato segni di aggressività.

Toccherà ora al servizio sanitario decidere se abbatterli o no, secondo quanto prescritto dalla legge. La zia del bimbo ha spiegato a Fanpage: “Mia sorella è sconvolta, mi ha raccontato che i cani hanno attaccato subito. C’erano anche i miei due fratelli in casa. I cani non conoscevano il piccolo perché venivano chiusi in una stanza quando c’era lui. Forse sono scappati dalla stanza quando lo hanno visto e, non conoscendolo, lo hanno attaccato”.

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