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Venti di guerra, cresce di nuovo la paura. Gli Usa finanziano ancora Zelensky. Ma non si capisce cosa vogliono davvero

Pubblicato: 25/04/2024 11:56

Sembrava che il mondo della politica avesse intrapreso un cammino di maggiore ragionevolezza, rispetto alla situazione internazionale e ai continui focolai di guerra. E che, sia pure sottotraccia, la diplomazia avesse cominciato a fare il proprio dovere. Perlomeno sulla Guerra in Ucraina, che è il fronte più caldo sul quale l’Occidente può intervenire più direttamente. Ma anche in Medio Oriente, con gli appelli a Iran e Israele a non portare lo scontro oltre al livello di guardia e a evitare un’escalation nel conflitto. Ora però la rotta, sia pure parzialmente, sembra essere cambiata un’altra volta. Gli Stati Uniti hanno votato un pacchetto di aiuti di 95 milioni di dollari da destinare a Israele, a Taiwan ma soprattutto a Kiev, a cui ne andranno circa 61. Soldi che serviranno a pagare il salario ai soldati, visto che lo Stato Ucraino è praticamente fallito. (continua dopo la foto)

Risulta difficile capire l’insistenza degli Alleati Occidentali a voler prolungare a tutti i costi un conflitto che ormai, salvo improbabili interventi diretti di eserciti stranieri, è praticamente concluso. Kiev ormai è allo stremo, Zelensky sta reclutando soldati ovunque sia possibile e le perdite per gli ucraini sono enormi. Secondo gli stessi ufficiali di Kiev, l’esercito non potrà proseguire la guerra ancora per molto tempo. Perché prolungare questa agonia, oltretutto rischiando nuove ingenti perdite di vite umane soprattutto fra i giovani? Biden, dopo l’approvazione degli aiuti a Kiev, ha ricomunciato con la solita cantilena: “Se Putin trionfa in Ucraina, la prossima mossa delle forze Russe potrebbe essere un attacco diretto contro un Paese alleato che fa parte della Nato. E noi dovremmo andare in aiuto di chi viene attaccato”. (continua dopo la foto)

Una narrazione che non regge più. Perché l’Ucraina ormai è persa, a meno di mandare un ingente numero di truppe sul suo territorio e scatenare, inevitabilmente, la guerra mondiale. Un’ipotesi pazzesca e irresponsabile che però, fino a poco tempo fa, a qualcuno sembrava piacere. Fra questi anche alcuni leader europei, con Macron in prima linea e la Polonia – per motivi però più comprensibili – appena dietro. Le notizie che provengono dal fronte ucraino, in questo momento, sono preoccupanti. Perché ci dicono che Biden avrebbe rinforzato gli armamenti di Kiev, addirittura inviando in segreto i missili a lungo raggio Atacms, che hanno una gittata di 320 chilometri. Ora bisogna valutare se questa mossa precede, come alcuni pensano, trattative di pace che gli Usa vorrebbero meno squilibrate a favore della Russia. Oppure se è la parte militare interventista che si sta di nuovo affermando all’interno dell’esercito americano. In questo caso, il rischio di un conflitto schizzerebbe di nuovo verso l’alto.