Vai al contenuto

Covid, lo studio milioni di vaccinati: miocardite, pericardite, trombosi… Tutte le reazioni avverse registrate

Pubblicato: 26/04/2024 06:21

Covid, vaccini ed eventuali effetti collaterali sono stati argomenti di lungo dibattito durante la pandemia. I vaccini hanno avuto un ruolo cruciale nel contenere la diffusione del virus a livello globale. Recentemente, è stato pubblicato un nuovo e vasto studio sulla sicurezza dei vaccini, che analizza l’incidenza di eventi avversi specifici come trombosi, pericardite e miocardite in una popolazione di ben 99 milioni di individui vaccinati contro il covid. Questo studio rappresenta la ricerca più ampia mai realizzata in questo ambito.

Il Global Vaccine Data Network (GVDN), tramite il progetto Global COVID Vaccine Safety, ha esaminato i tassi di incidenza di 13 condizioni mediche (cardiache, ematiche e neurologiche), confrontando i dati post-vaccinazione con quelli attesi in assenza di vaccinazione. Gli esperti hanno cercato di identificare quello che gli epidemiologi definiscono “segnali di sicurezza”.

La professoressa Kristýna Faksová del Dipartimento di ricerca epidemiologica allo Statens Serum Institut di Copenhagen, che ha guidato lo studio, ha spiegato: «La dimensione della popolazione in questo studio ha aumentato la possibilità di identificare rari potenziali segnali di sicurezza del vaccino. È improbabile che singoli siti o regioni abbiano una popolazione abbastanza grande da rilevare segnali molto rari».

Le reazioni avverse esaminate nello studio includono miocardite, pericardite, sindrome di Guillain-Barré, trombosi del seno venoso cerebrale, mielite trasversa, encefalomielite acuta disseminata e altre. Queste condizioni sono state correlate anche al tipo di vaccino utilizzato, sia a vettore adenovirale che a mRNA.

Dall’analisi dei dati è emerso che, entro 42 giorni dalla vaccinazione, il rischio per la maggior parte delle condizioni era molto simile a quello di fondo, cioè quello atteso senza vaccinazione nella popolazione generale. Tuttavia, sono state osservate alcune differenze significative. Per esempio, nei soggetti vaccinati con un vaccino a vettore virale, si sono registrati 190 casi di sindrome di Guillain-Barré, rispetto ai 66 previsti in assenza della vaccinazione.

Anche il rischio di trombosi del seno venoso cerebrale è risultato superiore con il vaccino a vettore virale, con un aumento di oltre 3 volte rispetto al previsto. Simili aumenti si sono verificati con il vaccino a mRNA per condizioni come l’encefalomielite acuta disseminata. Inoltre, si è osservato un incremento del rischio di pericardite e miocardite con entrambi i tipi di vaccini, in particolare con il vaccino a mRNA.

Nonostante questi risultati, è importante sottolineare che i benefici dei vaccini nella lotta contro il Covid-19 superano significativamente i rischi di effetti collaterali gravi, che rimangono estremamente rari. Secondo dati di Ourworldindata, fino ad oggi sono state somministrate 13,57 miliardi di dosi di vaccino anti Covid e il 70,6 percento della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose.

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2024 06:24