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Liliana Resinovich, l’avvocato Cozza non ha dubbi: “Ferite sul corpo, si tratta di morte violenta”

Pubblicato: 29/04/2024 12:46

L’avvocato Antonio Cozza, difensore di Silvia Radin, cugina di Liliana Resinovich, ha espresso con fermezza la volontà di andare fino in fondo nella ricerca della verità riguardo la morte della donna avvenuta a Trieste due anni fa. Durante la trasmissione Mattino 5, Cozza ha sottolineato che la sua assistita non ha mai creduto alla teoria del suicidio, poiché vi sono elementi che suggeriscono un decesso violento. Cozza ha inoltre commentato la perizia medico-legale commissionata all’antropologa forense Cristina Cattaneo, sottolineando che essa rappresenta “il tassello” cruciale atteso per fare luce sulle circostanze della morte di Liliana Resinovich.
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Riguardo alle ferite visibili sul corpo di Liliana, Cozza ha affermato che esse non sono compatibili con un suicidio. Ha descritto lesioni significative, ecchimosi rilevanti, e persino una frattura al naso. I consulenti della parte accusatoria, ha aggiunto, forniscono indicazioni precise che portano a una ricostruzione dei fatti che esclude l’ipotesi del suicidio. L’avvocato ha anche sottolineato la presenza di lesioni sulle mani di Liliana, interpretate come segni di afferramento e difesa. Ha ricostruito la scena del ritrovamento del corpo, descritto come addormentato in posizione fetale, senza impronte della vittima. E infine ha avanzato l’ipotesi che Liliana possa essere stata colpita con un pugno o un oggetto contundente, sostenendo che si tratti di una morte violenta.

Inoltre, Cozza ha riferito la presenza di microlesioni sulle labbra di Liliana, indicando un possibile contatto fisico. Ha concluso ribadendo la tesi della sua parte: escludere il suicidio e considerare la morte di Liliana come violenta. Anche il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, non crede alla teoria del suicidio. Attraverso il suo legale Nicodemo Gentile, ha dichiarato che solo una valutazione approfondita di tutti gli elementi acquisiti potrà fare luce sulla morte della sorella. Gentile ha criticato l’approccio della medicina legale nel primo esame, sottolineando la necessità di una revisione completa delle prove per individuare i responsabili della morte di Liliana.

Secondo l’avvocato di Sergio Resinovich, le persone che hanno causato la morte di Liliana sono ancora liberi di muoversi in libertà, e bisogna fare tutto il possibile per assicurarli alla giustizia.

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