Vai al contenuto

Stupro di gruppo a Palermo, parte il processo: prima udienza il 15 maggio

Pubblicato: 29/04/2024 18:55

Si giocherà tutta in dibattimento la sorte dei sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne, attirata in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Gli imputati, che rispondono di stupro di gruppo, hanno rinunciato all’abbreviato dopo il no del gup ad alcune richieste a cui avevano condizionato la scelta del rito alternativo. Tre le istanze che i legali degli indagati, tutti in carcere dall’estate scorsa, avevano presentato: l’esame in aula della vittima; la perizia sul suo cellulare e la convocazione di un amico della ragazza che con lei aveva avuto uno scambio di telefonate e messaggi la notte degli abusi.

La 19enne è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

I legali dei sei imputati avevano subordinato l’abbreviato anche alla convocazione in aula di un amico della vittima che avrebbe dovuto riferire di un messaggio vocale ricevuto dalla ragazza attorno all’una la notte dello stupro. Anche questa istanza è stata respinta. Nel vocale, che dura circa 29 secondi, la giovane si sarebbe detta tranquilla, non avrebbe mostrato paura e avrebbe comunicato all’amico che si trovava al Foro Italico e che si sarebbero visti poco dopo. Circostanza che, per i legali degli imputati, dimostra che era consenziente e che non ha mai tentato di richiamare l’attenzione dei passanti per farsi aiutare mentre andava con gli stupratori verso il cantiere abbandonato in cui è avvenuta la violenza

“C’è una telefonata in entrata attorno all’una di una persona, fino ad oggi non entrata nel processo, che sarebbe durata alcuni secondi e un messaggio della mia assistita attorno alle due. Sarebbero queste le prove che incrinerebbero la credibilità della giovane che assisto”, denuncia la legale della ragazza, l’avvocato Carla Garofalo. “A parte il fatto che era intontita, drogata e ubriaca e potrebbe non ricordarsi alcunchè, durante la violenza il cellulare le è caduto più volte e sarebbe stato Angelo Flores (uno degli imputati ndr) a tenerlo e rispondere. Comunque la strategia della difesa è chiara: screditare la vittima come abbiamo visto in tantissimi processi. Si sta cercando di mettere in pratica la vittimizzazione secondaria in modo da fare cedere i nervi, fare entrare in contraddizioni la mia assistita”, spiega. Questioni che verranno affrontate ora in dibattimento a partire dal 15 maggio.
Leggi anche: Palermo, da “stupor” a stupro: la città in cui le donne non difendono le donne

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2024 19:34