
Thomas Nuovo è morto a 44 anni. Era malato di tumore: melanoma. Ma per nove mesi il suo dentista non se ne è accorto. Per lui altro non era che una lesione dovuta alla scarsa igiene orale. Una storia per la quale la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio dell’odontoiatra con l’accusa di omicidio colposo e, ora, sarà il giudice a stabilire se ci sia un nesso tra le presunte condotte omissive del dentista e il decesso del paziente.
Thomas, secondo l’accusa, avrebbe passato 9 mesi a curare una gengivite al posto del melanoma. Nonostante l’igienista avesse riportato nella cartella medica che il paziente fosse a rischio tumore dal 4 aprile 2018 sino al gennaio 2019 l’odontoiatra non avrebbe approfondito la questione. Nel 2019 poi si sarebbe deciso a procedere con degli esami istologici invitando l’uomo a recarsi alla clinica odontoiatrica dell’ Umberto I. Tre giorni dopo aver effettuato la biopsia e l’esame istologico sarebbe arrivata la conferma. Thomas Nuovo era affetto da un melanoma. Dalla diagnosi inizia un calvario fatto di quattro interventi chirurgici, radioterapia e immunoterapia, ma ormai il quadro clinico è compromesso: Thomas nuovo muore il 15 dicembre del 2020.
Secondo il PM Vincenzo Barba il dentista sarebbe colpevole di aver causato il decesso del 44enne. La sua colpa sarebbe quella di esser stato negligente. Nel capo d’imputazione in particolare viene sottolineata la diagnosi errata di una gengivite causata da un’errata igiene dentale. In prima istanza questa diagnosi poteva esser plausibile. Quello che non ci si spiega è perché in assenza di una regressione della stessa il dentista non avrebbe predisposto accertamenti istologici più approfonditi. Tali accertamenti, secondo il capo d’accusa, avrebbero rilevato la natura maligna della patologia. Ciò avrebbe permesso al paziente di sopravvivere per un “lasso di tempo apprezzabile e significativo”.
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