
La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 210. Hamas ha fatto sapere che presto invierà una delegazione in Egitto per proseguire nei colloqui per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco. Ma Israele preme e lancia un ultimatum: “Intesa in una settimana o entriamo a Rafah”.
Nel frattempo un alto funzionario di Hamas ha accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di boicottare qualunque prospettiva di tregua continuando a parlare della prospettiva di un’operazione di terra contro Rafah. Hamas sta discutendo il da farsi all’interno della sua leadership e con i gruppi alleati, ha detto Hossam Badran all’Afp, ma ha avvertito che le dichiarazioni di Netanyahu sono state pensate per “contrastare ogni possibilità di concludere un accordo. Netanyahu è stato l’ostruzionista in tutti i precedenti round di dialogo e negoziati, ed è chiaro che lo è ancora”, ha detto in un’intervista telefonica, “non è interessato a raggiungere un accordo”.
I raid nell’enclave continuano. Secondo quanto riferisce al Jazeera, un attacco aereo notturno su una casa nel nord della città nell’estremo sud della Striscia ha causato 7 vittime, di cui 4 bambini. Anche a Rafah est l’emittente qatarina parla di “un aumento degli attacchi aerei e dei bombardamenti di artiglieria”. Gli attacchi militari israeliani si sono intensificati anche in alcune parti del nord di Gaza, come il quartiere di Sheikh Ijlin, così come nel centro della Striscia, dove testimoni oculari affermano che vi è un “costante intenso bombardamento di artiglieria”.
I mediatori di Egitto, Qatar e Stati Uniti hanno proposto un accordo che porrebbe fine ai combattimenti per 40 giorni e scambierebbe ostaggi israeliani con potenzialmente migliaia di prigionieri palestinesi, secondo i dettagli rilasciati in precedenza dalla Gran Bretagna.
Questo obiettivo è in contrasto con la posizione dichiarata di Netanyahu, che ha promesso che l’esercito continuerà a combattere Hamas, anche a Rafah. Ma dopo mesi di negoziati a corrente alternata, il capo dell’ufficio politico di Hamas con sede in Qatar, Ismail Haniyeh, ha detto giovedì che il gruppo invierà una delegazione in Egitto con l’obiettivo di un accordo che “soddisfa le richieste del nostro popolo”.
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