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Bassetti e Gismondo infuriati, la guerra dei bollettini Covid non finisce mai. Cosa hanno detto

Pubblicato: 06/05/2024 12:27

Dall’incubo Covid sembra che non si possa proprio uscire. Perlomeno dal punto di vista della comunicazione. Tanto che sono ancora in auge i “bollettini dei contagi” che, in questi giorni, segnalano “un’impennata dei casi” e un incremento del 30% del numero dei morti per Covid. Ma se si guardano le cifre, si scopre che questo vertiginoso aumento è di… 2 unità. Da 7 decessi a 9. Insomma, sembra che questa comunicazione serva soltanto a creare un immotivato allarmismo. E un po’ a sorpresa, il primo a scagliarsi contro l’emissione di questi dati è stato Matteo Bassetti. “Il bollettino Covid settimanale”, ha detto il famoso infettivologo, “è oggi anacronistico, fuorviante e inutile. Basta bollettini Covid, occorre girare pagina”, ha scritto Bassetti in un tweet pubblicato su X. (continua dopo la foto)

“Non si può vedere un bollettino Covid in cui si parla di un aumento del 30% dei decessi, da 7 a 9 morti”, ha proseguito il primario. “E’ anacronistico, sbagliato. Andiamo a vedere cosa succede con Covid-19 e sembra non importarci niente di cosa accade con l’influenza, con lo pneumococco, con l’infezione da klebsiella, da emofilo, di cosa succede con il metapneumovirus. Allora dovremmo fare un report per ogni cosa, sennò continuiamo nell’errore. E’ assurdo che, con questi numeri, ci siano ancora titoli che parlano del Covid. Il bollettino settimanale va stoppato, è senza senso e alimenta soltanto il complottismo“. Ecco, a un anno dalla dichiarazione di fine emergenza da parte dell’Oms, forse non è il complottismo il problema. Ma una narrazione che prosegue sulla stessa linea del passato. E qui forse l’infettivologo genovese potrebbe domandarsi se non siano state le “virostar“, in periodo pandemico, a favorire tutto questo. (continua dopo la foto)

A schierarsi al fianco di Bassetti in questa invettiva contro i mezzi di comunicazione, in ogni caso, c’è anche Maria Rita Gismondo. “Basta bollettini settimanali sul Covid, non so a chi servano”, tuona la direttrice del laboratorio di microbiologia clinica dell’Ospedale Sacco di Milano. Che ci va giù ancora più pesante. “Il bollettino non ha mai avuto senso. Non lo aveva quando si comunicava con dati imprecisi durante la pandemia, non lo ha adesso che la pandemia è finita. Il bollettino non è la fotografia di quanto accaduto nella settimana, a causa di gap dovuti alla raccolta dati”. Quindi, secondo la Gismondo, il bollettino Covid non aveva senso nemmeno prima. E forse, se queste cose Gismondo e Bassetti le avessero dette a tempo debito, la gestione della pandemia sarebbe andata in modo diverso…