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Casteldaccia, chi erano gli operai morti per le esalazioni: dal 70enne al giovane con due bimbi

Pubblicato: 07/05/2024 08:11

Cinque operai sono deceduti a causa di esalazioni di gas tossico mentre lavoravano presso un impianto fognario a Casteldaccia, nel Palermitano, per conto dell’azienda Amap. Le vittime sono Epifanio Alsazia (71 anni), Giuseppe Miraglia (47 anni), Roberto Raneri (51 anni), Ignazio Giordano (59 anni) e Giuseppe La Barbera (26 anni).
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L’incidente: morti per aiutare un collega

La squadra stava eseguendo lavori di manutenzione nella vasca fognaria quando, uno dopo l’altro, gli operai si sono calati nel tombino per soccorrere un collega rimasto intrappolato e sono rimasti sopraffatti dalle esalazioni di idrogeno solforato. Solo il settimo membro della squadra, che ha dato l’allarme, è rimasto illeso, mentre quattro sono sopravvissuti, tra cui Domenico Viola, ricoverato in condizioni critiche al Policlinico di Palermo.

Le autorità confermano che le esalazioni letali provenivano dall’idrogeno solforato, un gas tossico prodotto dal deterioramento dei rifiuti. Il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra, ha dichiarato che se fossero state adottate tutte le misure di sicurezza, la tragedia avrebbe potuto essere evitata.

Giuseppe, Epifanio e tutti gli altri: chi erano

Giuseppe La Barbera, la vittima più giovane, era originario di Palermo e stava per festeggiare il quinto anniversario di matrimonio. Era noto nella sua comunità per il lavoro con la famiglia nel commercio di bombole di gas, contribuendo ad aiutare i residenti del quartiere. La sua morte ha scosso profondamente la comunità.

L’incidente ha suscitato indignazione e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, portando a uno sciopero dei sindacati e a un sit-in a Palermo in memoria delle vittime.

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2024 14:16