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Imu 2024, ecco quanto e quando si paga l’acconto. Rimborsi ed esenzioni: tutte le novità. La guida

Pubblicato: 07/05/2024 17:40

Si sta avvicinando il termine entro cui assolvere al pagamento dell’acconto per l’Imu (Imposta municipale unica) relativa alla proprietà di immobili o pertinenze, destinata anche a una più ampia platea: titolari del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione; genitore affidatario per l’immobile assegnato dal giudice; concessionario, nel caso di concessione di aree demaniali; locatario per gli immobili concessi in locazione finanziaria dal momento della consegna e per tutta la durata del contratto. La scadenza richiamata in apertura è fissata al 17 giugno (il termine reale era il 16 giugno, che però cade di domenica) ed è, dunque, essenziale assicurarsi di compilare correttamente il Modello F24. Per il pagamento dell’acconto Imu occorre fare riferimento alle aliquote deliberate dal Comune per il 2023. Il sistema delle aliquote, difatti, come vedremo, è ora pertinenza dei Comuni. Vediamo, dunque, le novità, le conferme e, in definitiva, tutto quel che c’è da sapere. Anzitutto precisiamo che, con la sentenza numero 60 del 18 aprile scorso, la Corte costituzionale ha confermato lo stop al pagamento dell’imposta sugli immobili occupati abusivamente; ai proprietari viene anche riconosciuta la possibilità di chiedere il rimborso sui pagamenti passati. (Continua a leggere dopo la foto)

Le nuove aliquote

Il proprietario che avesse già usufruito delle esenzioni per il 2023 dovrà compilare la dichiarazione Imu, comunicando la problematica dell’immobile occupato al Comune di residenza. Saranno i Comuni stessi, poi, a scegliere se e come differenziare le aliquote per l’imposta sulla casa, come leggiamo sul portale specializzato Quifinanza. Ogni Comune dovrà deliberare una propria preferenza d’azione, entro e non oltre la data fissata al 14 ottobre 2024, per permettere al ministero dell’Economia di pubblicare entro il 28 ottobre di ogni anno le nuove aliquote di pagamento Imu deliberate. Così, lo scorso anno, chi è proprietario di una seconda casa a Roma ha visto aumentare l’imposta in media di 2.064 euro. A seguire Milano, che ha presentato un aumento medio dell’importo dell’Imu, pari a 2.040 euro. In altre città l’aumento sarà meno, molto meno, elevato. Esigui aggiustamenti a Sondrio con più 674 euro, a seguire Crotone con un aumento medio di 672 euro, Catanzaro con un più 659 euro, Gorizia con un incremento pari a 585 euro e Asti con 580 euro in più. 

Agevolazioni ed esenzioni

Circa i calcoli da effettuare, il Giornale ci ricorda che è importante considerare le agevolazioni previste, quali la riduzione del 50% della base imponibile per i fabbricati di interesse storico o artistico dichiarati inagibili, le unità immobiliari concesse in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado, nonché gli immobili di pensionati italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire. Vediamo, ora, le esenzioni fiscali previste. La deroga al pagamento dell’Imu viene prorogata di un anno per i Comuni colpiti dai terremoti del 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e del 2016 nel Centro Italia. È invece slittata Slitta al 2025 la possibilità per i Comuni di introdurre nuove esenzioni. Sono completamente esentati dal pagamento dell’Imu: le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa; gli alloggi sociali; la casa coniugale assegnata al coniuge a seguito di separazione o divorzio; l’unico immobile posseduto, e non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare; una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, dunque iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), come anticipato, a meno che non risulti locata o data in comodato d’uso. (Continua a leggere dopo la foto)

I codici per ciascuna categoria

La scadenza per versare la seconda rata dell’Imu 2024, è fissata come ogni anno al 16 dicembre. Anche in quel caso, nel calcolo del saldo dovranno essere osservate le nuove aliquote che i Comuni avranno deliberato, dovendoli pubblicare sul sito del Dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia entro il 28 ottobre 2024. Ribadiamo, infine, che ciascuna categoria di immobile richiede un codice diverso, essenziale per il corretto versamento dell’imposta. Ecco, di seguito, un elenco dei principali codici tributo in uso: 3912 per l’abitazione principale di lusso e relative pertinenze (categorie catastali A1, A8, A9); 3914 per i terreni; 3916 per le aree edificabili; 3918 per gli altri fabbricati; 3925 per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D (quota stato); 3930 per gli immobili ad uso produttivo nel gruppo catastale D (quota comune).

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