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Laura e Claudia uccise in autostrada, assolto il conducente: “Incapace di intendere e volere”

Pubblicato: 07/05/2024 19:20

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Ci sarebbero dei disturbi psichiatrici alla base del folle gesto che ha portato, il 18 febbraio scorso, un uomo a travolgere con la propria auto la macchina con a bordo Laura Amato e Claudia Turconi, le due donne morte nello schianto sulla A4, alla barriera autostradale Ghisolfa. 

A oltre un anno da quella tragedia, il 39enne che guidava l’auto è stato assolto perché incapace di intendere e di volere al momento dei fatti, come accertato in fase di indagini da due perizie. Lo ha deciso oggi nel processo con rito abbreviato il gup di Milano Tommaso Perna, che ha disposto, data la pericolosità sociale dell’uomo, la misura di sicurezza in una Rems. Misura che sarà rivalutata tra due anni e che proseguirà nel caso sia ancora ritenuto pericoloso.

Già in passato l’uomo era stato considerato incapace di intendere e di volere a seguito di una rapina con tanto di violenza, ma la sua patente non era mai stata revocata. A fine giugno 2023 il gip Ileana Ramundo aveva disposto un supplemento di perizia psichiatrica nominando l’esperto Marco Lagazzi, dopo che da un precedente accertamento, sempre deciso dal giudice e affidato allo psichiatra Raniero Rossetti, era emerse il vizio totale di mente. Era stato accertato nella relazione che l’uomo soffre di una psicosi paranoide con crisi “da fine del mondo”. E le nuove analisi psichiatrico-forensi avevano confermato nella sostanza gli esiti del primo accertamento.

Erano le due e mezza della notte tra venerdì 18 e sabato 19 febbraio quando, Laura Amato e Claudia Turconi, tornando dalla festa di compleanno della prima, sono state travolte da una seconda macchina che viaggiava all’impazzata sulla A4 Torino-Milano all’altezza della barriera della Ghisolfa.

Alla guida un marocchino di 39 anni che poco prima aveva dato in escandescenza all’aeroporto di Malpensa, nel tentativo di prendere il primo volo per il proprio paese d’origine. L’uomo, risultato positivo a hashish e benzodiazepine, era stato accusato di omicidio stradale con obbligo di ricovero in psichiatria all’ospedale di Piacenza e libertà vigilata per un anno. I familiari delle vittime, ad ogni modo, sono riusciti ad avere risarcimenti dall’assicurazione dell’auto.
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Ultimo Aggiornamento: 07/05/2024 19:21