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Caso Scurati, l’ad Rai Sergio apre procedimento contro Serena Bortone

Pubblicato: 08/05/2024 21:23

Non si è conclusa e non si concluderà nei dintorni del 25 aprile la questione Scurati e ad averne la peggio, per ora, pare essere Serena Bortone. La conduttrice televisiva, la prima a denunciare la censura del monologo di Scurati che partiva dal caso Matteotti e finiva con una forte denuncia delle forze politiche attualmente ai vertici del Paese, è stata infatti raggiunta da un provvedimento ufficiale da Viale Mazzini. Usigrai ha definito il provvedimento “inaccettabile”, mentre si attende per ora una replica di Bortone.

Roberto Sergio, il “pugno duro” della televisione pubblica

Roberto Sergio, l’attuale Amministratore delegato della Rai, è al centro di una polemica crescente per il suo approccio alla gestione della critica interna e della libertà giornalistica. Sergio, ex direttore della radiofonia e critico del Giornale Radio Rai sui social media, è ora accusato di utilizzare procedimenti disciplinari per soffocare le voci contrarie all’interno dell’azienda. “La Rai ha inviato una lettera di contestazione disciplinare a Serena Bortone in riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile in merito alla vicenda Scurati. Come da prassi nella contestazione si chiedono alla giornalista eventuali giustificazioni e chiarimenti”. Lo rende noto Viale Mazzini.

Daniele Macheda, segretario dell’Usigrai, ha denunciato a ANSA la situazione, svelando provvedimenti contro Serena Bortone come “inaccettabili”. Questi interventi sono visti come un tentativo di imporre un controllo “asfissiante” sulla professionalità dei giornalisti, in contraddizione con le azioni passate di Sergio stesso.

La commissione bicamerale di Vigilanza Rai ha ricevuto forti critiche dai membri del Partito Democratico (Pd), che hanno paragonato Rainews all’Istituto Luce per la trasmissione integrale e diretta di interventi politici, mettendo in discussione la neutralità e l’indipendenza del servizio pubblico.

Nel frattempo, in un contesto politico più ampio, Giorgia Meloni ha difeso il suo premierato come fonte di “stabilità” per il Paese e ha proposto modifiche alla legge elettorale per reintrodurre le preferenze.

Durante l’audizione, i membri Pd hanno espresso la loro frustrazione per le continue “violazioni” sotto l’attuale governance Rai, chiedendo una gestione equa e bilanciata delle apparizioni televisive di tutti i leader politici.

Il CDR di Rainews24 ha rilasciato una nota in cui lamenta la perdita di integrità giornalistica sotto la direzione di Paolo Petrecca, citando la trasmissione prolungata di un intervento della presidente del consiglio, senza mediazione giornalistica, come esempio di come la dignità e il pluralismo vengano calpestati per interessi minori.

Questa serie di eventi mette in luce le tensioni interne e la lotta per il mantenimento di uno standard giornalistico indipendente e imparziale all’interno di uno dei principali enti di diffusione italiana, evidenziando la difficile bilancia tra politica e informazione in un periodo critico per la democrazia italiana.

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2024 22:25