Le parole di Mario Monti, ex premier italiano e senatore a vita, pronunciate durante un’intervista a Radio 24, hanno scatenato un vivace dibattito sul possibile coinvolgimento di truppe di terra in Ucraina. Monti ha commentato le dichiarazioni di Emmanuel Macron riguardanti l’eventualità di un intervento militare in Ucraina e, tra le righe, ha mostrato di condividere la linea proposta dall’Eliseo.
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“Se pensiamo che la Russia possa davvero andare anche più a Occidente dell’Ucraina va fermata”, ha dichiarato Monti, suggerendo un’azione risoluta per contrastare eventuali avanzate russe. Tuttavia, ha sottolineato le difficoltà che potrebbero sorgere nel coinvolgere direttamente soldati europei in operazioni di combattimento, considerando che le popolazioni europee sono abituate alla pace e potrebbero mostrare resistenza a un coinvolgimento militare diretto.
“Piuttosto che mandare uomini europei a combattere in Ucraina, bisognerebbe intensificare il sostegno con armamenti e dal punto di vista finanziario”, ha suggerito Monti, indicando un possibile approccio alternativo per sostenere l’Ucraina nelle sue sfide contro la Russia.
La reazione di Salvini: “Sono pericolosi”
Le parole di Monti hanno suscitato una reazione netta da parte del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il quale ha espresso preoccupazione per il fatto che Monti, come Macron, abbia discusso dell’invio di soldati italiani in Ucraina. Salvini ha definito tale ipotesi “gravissima”, sottolineando che la priorità dovrebbe essere quella di cercare la pace e la ricostruzione: “Mi turba che dopo Macron anche Monti oggi parli dell’invio di soldati italiani a combattere in Ucraina. Questi vanno curati: chi la pensa così e lo dice come se fosse una cosa normale, è pericoloso. Se Monti e Macron hanno tanta voglia di combattere, vadano in Ucraina.Parlare di soldati italiani che potranno andare a combattere e morire in Ucraina la ritengo una cosa gravissima”.
“Io sono disponibile a ricostruire porti, ferrovie, strade, scuole e ospedali”, ha dichiarato Salvini, sottolineando l’importanza di concentrarsi sulla ricostruzione e sulla diplomazia piuttosto che sull’escalation militare.
Il dibattito sollevato dalle dichiarazioni di Monti e la risposta di Salvini riflettono le preoccupazioni e le divergenze all’interno della classe politica italiana riguardo alla crisi in Ucraina e al ruolo che l’Italia dovrebbe assumere in risposta agli eventi in corso.